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L’Inter parte bene, Dodò convince

L’Inter parte bene, Dodò convince

Europa League: andata playoff. Tre gol in Islanda al modesto Stjarnan

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MILANO. Da acquisto misterioso a possibile sorpresa della stagione. Per migliorare il quinto posto dell'ultimo campionato all'Inter servirà vincere alcune scommesse di mercato e la prima potrebbe averla già conquistata. È infatti il brasiliano Dodò la nota più lieta dell'estate nerazzurra, entrata nel vivo l’altra sera con l’andata dei playoff di Europa League.

Niente più amichevoli, la partita col modesto Stjarnan valeva già mezza qualificazione al tabellone principale e l'Inter ha centrato un largo successo per 0-3. Migliore in campo, come spesso è accaduto nei test a Pinzolo e negli Stati Uniti, l'esterno prelevato dalla Roma in prestito con obbligo di riscatto alla prima presenza ufficiale. Un traguardo tagliato l’altro ieri, condito da un assist a Icardi e dal raddoppio segnato in avvio di ripresa (terza rete di D’Ambrosio). «Sono molto felice per il primo gol con la maglia nerazzurra, lo dedico a mia sorella - ha scritto il giocatore su Instagram - e a mio cognato che aspettano il primo figlio». Ai microfoni di Inter Channel, Dodò ha poi aggiunto: «È un momento speciale. Di testa ho fatto pochi gol, alcuni nelle giovanili. Mi sto abituando a entrare di più in area, è un tipo di gioco che mi piace». Il brasiliano vuole far dimenticare in fretta le due stagioni anonime vissute in giallorosso, tra infortuni e problemi di adattamento alla difesa a quattro. Tecnicamente dotato e con grande capacità di corsa, ha delle lacune difensive che il 3-5-2 di Mazzarri sembra mascherare meglio rispetto al 4-3-3 di Garcia. «È andato bene, deve continuare così» lo ha elogiato il tecnico. L'allenatore giallorosso, al contrario, non ha esitato a lasciarlo partire una volta trovato l'accordo tra i club, ma potrebbe pentirsene se le prestazioni del mancino di Campinas dovessero restare su alti livelli. Sarà una coincidenza, ma i nerazzurri hanno steccato proprio i due impegni in cui Dodò è partito dalla panchina, contro l'Eintracht Francoforte, o era assente, come contro il Paok Salonicco.