Gazzetta di Modena

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Cantaroni, il Ferguson della Cittadella

di Giacomo Molteni
Cantaroni, il Ferguson della Cittadella

Tredicesima stagione del tecnico alla guida della squadra che approda in Promozione: «Scelgo chi ha fame di calcio»

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Chi è l’Alex Ferguson del calcio dilettantistico modenese?

Per i più attenti la riposta non è affatto difficile: Roberto Cantaroni. E come potrebbe essere diversamente, visto che quello che inizierà a settembre sarà il tredicesimo campionato consecutivo del tecnico modenese classe ’64 sulla panchina della Cittadella (tra l’altro l’unica squadra che abbia mai guidato)? Cittadella in cui è cresciuto da bambino prima di passare al Modena (Allievi, Berretti e Primavera, dove faceva coppia in attacco con Spezia e in cui giocavano i vari Zironi, Giovani…), e in cui ha chiuso poi la carriera di giocatore. «Un rapporto- spiega Cantaroni - che da quel momento non si è più interrotto per una precisa scelta personale. Qualche altra offerta non mi è mancata nel corso del tempo, ma la Cittadella per me è sempre stata una famiglia, e non solo perchè mio padre Alvise, scomparso due anni fa, ne è stato a lungo il presidente. Qui siamo in pochi ma ci troviamo bene nel fare le cose assieme; oltre all’allenatore qui faccio un pò’ anche il manager alla Ferguson appunto… Per tutti questi motivi, è un vanto per me essere riuscito a portarla in promozione per la prima volta e farne la seconda squadra della città dopo il Modena».

Già, una stagione davvero particolare quella che si annuncia per il club cittadino. «C’è un grandissimo entusiasmo – dice ancora – come dimostra il fatto che da domani a domenica andremo a fare un mini-ritiro al Ciocco di Farneta. L’obiettivo è quello di mettere alla fine sei squadre dietro, cioè evitare i play out. Ci sono altre 8-9 formazioni che lotteranno per questo, ma con l’organico che abbiamo messo assieme siamo convinti di potercela fare». Organico che appare profondamente modificato: tra il confermare il gruppo promosso e cambiare molto per via di una categoria più impegnativa, “manager” Cantaroni e il suoi dirigenti sembrano avere scelto la seconda via. «Ma più che altro – spiega Cantaroni – per motivi regolamentari: dei 10/20esimi della rosa cambiati otto sono giovani di annate imposteci dal Crer. L’età media si è abbassata, 24 anni, ma l’anno scorso era di 26, non eravamo poi vecchissimi. Abbiamo puntato soprattutto su gente di categoria inferiore che avesse fame, calcisticamente parlando, e pensiamo di aver portato da noi il meglio che offrissero rispettivamente la Seconda Categoria con Cissè e la Prima con Balestri dal Gorzano. Poi ci siamo concessi due stelle e le abbiamo scelte per l’attacco, Gripshi ed El Madi, perchè pensiamo che sia in quel reparto che alla fine si faccia la differenza».