Gazzetta di Modena

Il caso

L’ultima mossa di Sfoglia Torino per bloccare l’Igp all’erbazzone

Nicolò Valli
SAGRA DAL SCARPASOUN ERBAZZONE MONTECAVOLO presentazione.ERBAZZONE
SAGRA DAL SCARPASOUN ERBAZZONE MONTECAVOLO presentazione.ERBAZZONE

Dopo il no del Tar l’azienda piemontese si appella ora al Consiglio di Stato

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Reggio Emilia L’ennesimo ricorso, che dimostra da un lato la tenacia di Sfoglia Torino ma dall’altro una strada sempre più in salita e sempre più stretta per far valere le proprie ragioni. L’ultima tappa della battaglia legale per il riconoscimento Igp all’erbazzone, che va avanti da più di un anno è l’appello, da parte dell’azienda torinese, al Consiglio di Stato.

Il motivo? La bocciatura, che risale a gennaio, del ricorso al Tar del Lazio. È evidente che Sfoglia Torino, che ha inglobato qualche anno fa il marchio Righi, le stia provando tutte per bloccare il riconoscimento che renderebbe l’erbazzone interamente reggiano, soprattutto da un punto di vista produttivo (Sfoglia ha la propria sede a Buttigliera d’Asti, ndr). In attesa del definitivo via libera dalla Commissione Europea, l’Associazione dei Produttori rimane tranquilla anche se, attraverso il legale difensore Giuseppe Pagliani, non nasconde un pizzico di stupore: «Sfoglia Torino Srl titolare del marchio Righi, impugna la sentenza del Tardel Lazio che ci dava ragione ampia e ci obbliga a resistere anche innanzi al Consiglio si Stato a Roma, a poca distanza dal Ministero che ha riconosciuto le nostre ragioni a favore dell’indicazione geografica protetta di un’eccellenza delle produzioni agroalimentari reggiane, l’erbazzone. Speravamo di evitare un’ulteriore battaglia giudiziaria a difesa dell’erbazzone che sta da tempo al centro delle cronache locali e non solo. Con immenso stupore per l’ennesima volta torniamo in giudizio».

L’avvocato Pagliani rimarca poi quelle che sono le priorità dell’Associazione, composta da Fattorie Italia, Bottega Gastronomica, Nonna Lea, La Vecchia Resdora e Big: «Il nostro obiettivo è, e rimane, la valorizzazione di un prodotto eccezionale della gastronomia storica reggiana, l’erbazzone. Siamo convinti più che mai delle giuste ragioni delle aziende che rappresentano l’Associazione dei produttori locali di erbazzone Igp e resisteremo in giudizio a Roma sicuri che il percorso intrapreso verso il definitivo riconoscimento europeo sia quello giusto. Affrontiamo con grande serenità questo ultimo, ed inutile step - conclude - per poi completare il lungo tragitto che ha portato i produttori a voler raggiungere questo prestigioso traguardo per il nostro territorio provinciale»