L’Ucraina divide i militanti comunisti nel centenario della morte di Lenin
Davanti al busto i gruppi di nostalgici celebrano la ricorrenza in momenti diversi
Cavriago Da una parte, i comunisti che stanno dalla parte della popolazione ucraina, definendo la loro lotta contro l’invasione russa, resistenza. Dall’altra, un altro gruppo composto sempre da comunisti, che ricorda quello che avviene da anni in Donbass e parla di “fascismo ucraino”.
Sono le divergenze di vedute sull’Ucraina il terreno di divisione tra i comunisti che affiora nel centenario della morte di Vladimir Ilic Lenin (avvenuta il 21 gennaio 1924), padre della Rivoluzione d’ottobre, ricordato e onorato in momenti diversi nella piazza che porta il suo nome, a Cavriago.
Un gruppo di comunisti, nel tardo pomeriggio di sabato, con tanto di fiori, garofani, testi di Majakovskij, ha reso omaggio a Lenin. Alessandro Fontanesi, insieme a Matteo Neri, segretario provinciale di Patria Socialista, Miria, figlia della partigiana Stella Cadoppi e del partigiano James Pergetti, e Linda, figlia del comandante partigiano Giuseppe Piccinini, “Onin”, più altri militanti arrivati da Reggio, Parma, Langhirano e Volgograd (Stalingrado) si è radunato davanti al busto nel tardo pomeriggio di sabato.
«Il busto di Lenin è stato forgiato con il lavoro dei metallurgici di Lugansk, città da 10 anni sotto le bombe del fascismo ucraino – afferma Fontanesi –. Bombe che forniamo anche noi occidentali e l’Italia. Gli uomini più ricchi hanno raddoppiato la loro ricchezza e imperversa la povertà. Ecco perché è ancora attuale il pensiero di Lenin».
Opposta l’opinione degli altri nostalgici che si sono ritrovati ieri mattina nello stesso luogo. La commemorazione è durata un paio d’ora e nei primi momenti i partecipanti hanno toccato il centanio. Organizzatori di questo secondo appuntamento sono stati: il Partito marxista leninista italiano, promotore dell’appuntamento davanti al busto insieme a Socialismo Italico, Confederazione delle Sinistre Italiane, Associazione di Amicizia e Solidarietà Italia - Repubblica Popolare Democratica di Corea, con le adesioni delle Federazioni di Prato e del Valdarno Aretino di Rifondazione Comunista, del Partito Comunista Italiano di Prato, Inventare il futuro e La Città futura.
«Siamo al fianco della resistenza ucraina, contro l’invasione russa», rimarca Denis Branzanti, segretario del Partito marxista leninista italiano Emilia Romagna. E tra l’Internazionale, Avanti Popolo e altri inni e canti culminati in “Bella ciao” si sono susseguiti più interventi sull’attualità del pensiero di Lenin, «nella lotta contro il marcio e inumano sistema capitalista», contro la “ducessa Giorgia Meloni».
Tra i partecipanti con il pugno chiuso, che sventolavano bandiere con la falce e martello anche un diciassettenne, Gioele, proveniente da Genova. «Sventoliamo bandiere intitolate ai maestri del proletariato: Marx, Lenin, Mao, Engels, Stalin e la falce e martello – racconta Gioele –. Ho 17 anni e sono venuto qui con i compagni del partito da Genova. Sono affascinato dall’idea del comunismo. Sono figlio di operai, uno dei miei nonni era comunista, l’altro era un partigiano e io, pur essendo un giovane studente credo già che il comunismo sia la forma più avanzata degli ideali di uguaglianza, solidarietà e giustizia».
C’è chi cita gli Offlaga Disco Pax di Max Collini e chi evoca «chi ha ritenuto che ciò che divide sia più importante di ciò che unisce», riferendosi ai «diversi soggetti politici che si sono uniti a noi marxisti-leninisti. Noi ci siamo e ci saremo».
Durante la mattinata è stato fatto anche un collegamento con latri compagni di Napoli, che avevano organizzato una manifestazione per Lenin a Capri, ma che a causa del maltempo hanno svolto le stesse celebrazioni a Napoli.
Cavriago ospita due busti di Lenin, è stato ricordato. «Dopo una serie di iniziative avviate dall’attuale amministrazione comunale, è stato spostato nell’emeroteca del centro culturale Multiplo dove è ora visibile al pubblico, in un’altra data, casuale per l’amministrazione – ricorda Branzanti circa uno dei due busti – ma importante per noi marxisti-leninisti, e cioè il 5 marzo scorso, anniversario della scomparsa del grande maestro del proletariato internazionale Stalin».
Il Partito marxista leninista italiano ha un comitato centrale che in occasione del centenario della scomparsa di Lenin ha redatto un documento intitolato: “Teniamo alta la grande bandiera antimperialista di Lenin” : “Il nome di Lenin è una bandiera mondiale per la lotta antimperialista, per la rivoluzione, per l’indipendenza, la libertà e la sovranità dei Paesi, per l’autodeterminazione dei popoli e delle nazioni, per le libertà democratiche, per l’avvenire luminoso di tutti i popoli, per il socialismo”.
In entrambe le commemorazioni per Lenin, sabato e ieri, ai piedi del busto, è stata deposta la bandiera palestinese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA