Le sue storie e una cornamusa per ricordare Matteo Incerti
Domenica un evento a Cortogno dedicato al giornalista morto a 51 anni
Reggio Emilia Otto mesi fa ci lasciava Matteo Incerti e la sua presenza in tutto questo tempo che è sembrato rapido come un soffio, è stata così rumorosa che nel cuore di tutti è come se non se ne fosse mai andato. Alzi la mano chi, ancora oggi, non ha la sensazione di sentirlo scherzare con quella sua risatina o chi a volte, guardando il cellulare, non si aspetti di vedere una sua chiamata senza risposta o di leggere un suo messaggio con scritto... “Ti devo raccontare una cosa incredibile!”.
La verità è che da quando Matteo è volato via, lasciando aleggiare la sua anima sul lago Obiwee, mentre si trovava in Canada alla First Nation per la promozione del suo libro “I pellerossa che liberarono l’Italia” (Ed. Corsiero), la sua vita è rimasta scritta e viva, tra le pagine dei suoi libri, nella memoria delle persone che gli hanno voluto bene, di coloro che hanno lavorato con lui.
Matteo è nato come giornalista, scrivendo di sport, poi di politica, di cronaca e mettendosi poi sulle tracce di storie di un tempo andato, che così come la sua vita, fa ancora molto rumore, anche a 80 anni di distanza. Appassionatosi di seconda guerra mondiale già da piccino, quando, per colpa o merito di una gamba rotta aveva conosciuto il partigiano Gordon del Gufo Nero, alias Glauco Monducci, che gli aveva raccontato di quando anche lui fu ferito a una gamba durante l’attacco a Villa Rossi e Villa Calvi nella notte tra il 25 e il 26 marzo 1945 a Botteghe di Albinea, da quel momento aveva fatto della ricerca storica una sorta di vocazione, che lo avrebbe poi accompagnato per tutto il resto della sua vita, fino, letteralmente, all’ultimo respiro. Di quel periodo portava con sé la passione per la libertà, l’ardore feroce che portano nel petto i sogni, con tutto il loro splendore, la loro irruenza, l’amore per le storie incredibili, ma soprattutto per le storie, di persone ordinarie, che nel proprio piccolo avevano fatto qualcosa di straordinario. Con loro condivideva il disprezzo per le ingiustizie, la passione per la verità e il cuore, un cuore pieno di affetto quasi fanciullesco, quello proprio delle persone pure e che non hanno paura di esporsi.
È forse per questo che sempre più persone, dalla sua scomparsa, hanno deciso di dedicare a lui un pezzo della propria vita o della collettività in modo che tutto il senso della sua intera esistenza non si disperdesse, in modo che tutta quella purezza sincera rimanesse come un monito inciso nella pietra.
Dalla via dei Tulipani a lui dedicata ad Albinea, fino ad arrivare all’ultima “Raccolta fondi in Memoria di Matteo Incerti” pubblicata su GoFundMe e avviata negli ultimi giorni da Maria Edera Spadoni, finalizzata alla realizzazione di una panchina, un leggio e una targa commemorativa nel Comune di Reggio, un sito web con la storia e gli scritti di Matteo e per contribuire alle spese coperte dalla famiglia per il rimpatrio di Matteo dal Canada.
Ed è proprio questo week end, in prossimità del 25 Aprile, che si svolgerà poi un altro evento a lui dedicato, o meglio un evento realizzato per fare le sue veci, in una data per lui così importante.
A capitanare questo evento dal titolo “Erano solo Donne e Uomini” il suo editore, Corsiero, e Valentina Ruozi, coautrice del libro “Il Bracciale di Sterline” e amica da moltissimi anni, che nella cornice del Mulino in Pietra di Leguigno, circondati dalla natura che lui tanto amava e accompagnati dalla cornamusa dell’amico Daniele Bianchini, svolgeranno il filo d’Arianna delle sue storie, raccontando di un uomo e di altri uomini e donne coraggiosi, persone ordinarie, che come per magia, si sono trovati a fare qualcosa di straordinario e indimenticabile.
«Era tanto che Corsiero Editore e io stavamo pensando a come fare per onorare la memoria di Matteo – racconta Valentina Ruozi – ma non volevamo creare un evento “ricordino”, quanto piuttosto un evento che anche lui avrebbe amato organizzare. E così in prossimità del 25 Aprile, abbiamo deciso di raccontare, con naturalezza, in un luogo incastrato in una cellula tra il tempo e lo spazio, storie di persone intramontabili, con uno dei suoni che Matteo più amava, tra amici, persone care e la natura. Tra l’altro domenica ci sarà la festa per il ritorno della Reggiana in serie B e Matteo sarebbe di certo stato felicissimo. Dedichiamo a lui tutto in quel giorno, che si decida di celebrarlo allo stadio o al Mulino… lui sarà ovunque. Un ringraziamento speciale va alla Pro loco di Cortogno, per avere abbracciato pienamente questa iniziativa e a tutti gli amici, i famigliari, i lettori di Matteo che domenica saranno con noi».
Appuntamento quindi domenica alle 16 all’Agriturismo Mulino in Pietra. In caso di pioggia l’evento sarà alla chiesa di Cortogno.