Gazzetta di Modena

Reggio Emilia

Si è spenta a 70 anni Rosaura Immovilli, insegnante del Moro

Luciano Salsi

	Rosaura Immovilli si è spenta nella sua casa di Masone. Aveva 70 anni
Rosaura Immovilli si è spenta nella sua casa di Masone. Aveva 70 anni

Alle 17 di mercoledì 3 i funerali a Masone. I familiari: «Era una roccia»

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Reggio Emilia Contro la malattia s'è battuta fino all'ultimo con la stessa energia e determinazione con cui tante volte aveva condotto alla vittoria le sue allieve del liceo Aldo Moro nei tornei studenteschi di pallavolo, ma la sconfitta era inevitabile. Rosaura Immovilli l'ha subita spegnendosi serenamente ieri mattina nella sua casa di Masone, confortata dall'amore dei familiari e dalle cure assidue e scrupolose prestate a domicilio dal reparto di ematologia del Core, dal quale era stata dimessa all'inizio di luglio.

Aveva settant'anni. Da una dozzina era in pensione, ma era rimasta nel cuore delle studentesse e degli studenti, che da lei avevano imparato a dare il meglio di sé, e dei colleghi, che ne apprezzavano le doti umane e professionali. L'infermità, scoperta dopo il pensionamento, non le aveva impedito di trascorrere fino a pochi mesi or sono un'esistenza attiva allietata dalla gioia di dedicarsi alla famiglia, in particolare ai nipoti, e alla passione per il giardinaggio. Le terapie le erano state fornite in day hospital e solo nello scorso giugno con un ricovero ospedaliero.

La morte della professoressa ha gettato nello sconforto il marito Ivano Vacondio, noto imprenditore e allenatore di calcio, amministratore delegato della società modenese Molini Industriali e dal 2019 presidente nazionale di Federalimentare. «Le sono debitore – confessa affranto il coniuge – perché avevo dietro di me una roccia che mi ha sorretto provvedendo alla famiglia e all'educazione dei figli». Rosaura Immovilli, nata a Villa Argine nel 1952, s'era sposata all'età di 25 anni. Da ragazza giocava nella squadra di pallavolo Confit. Dopo gli studi di ragioneria aveva acquisito il diploma dell'Istituto superiore di Educazione fisica, disciplina che aveva insegnato per quarant'anni prima all'istituto Filippo Re, poi al Gobetti di Scandiano e infine al Moro. «Lei – ricorda l'ex-preside Roberto Villa – era molto fiera dei successi sportivi delle sue studentesse. Era una donna di grande equilibrio e fair play, un ottimo capo del dipartimento di educazione fisica, una persona di principi e dirittura morale». «Mia madre – dice il figlio Francesco – era davvero una roccia. Ha affrontato la malattia con coraggio, senza farla pesare ai familiari».

Lo conferma la cara amica Daniela Spallanzani, ex-dirigente della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia: «Le telefonai sabato scorso. Mi disse che gli esami clinici andavano bene e che aveva individuato un centro di recupero per rimettersi in salute. Fino all'ultimo è rimasta lucidissima con una grande forza d'animo e la volontà di vincere. Era una combattente nata».
Rosaura Immovilli lascia, oltre al marito 71enne, due figli, entrambi ingegneri, e quattro nipoti. La messa funebre sarà celebrata domani alle 17 nella chiesa di Masone. Quindi la salma verrà sepolta nella tomba di famiglia nel locale cimitero.


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