La reunion degli ex compagni del Barozzi dopo 55 anni: «In classe con noi due sindaci e Vasco»
La sezione H dell’istituto di ragioneria di Modena, frequentata per un anno dal rocker di Zocca, si è ritrovata per una cena di classe al ristorante Sirenella di Modena
MODENA. Due sindaci, un dermatologo che si diletta anche a dipingere e scrivere poesie, un dirigente della Bper e "un certo" Vasco Rossi da Zocca. Cosa hanno in comune questi uomini che nelle loro esistenze hanno intrapreso percorsi completamente diversi, dagli studi di Medicina alla “vita spericolata” da rockstar? Per rispondere a questa domanda bisogna tornare indietro nel tempo, al periodo fra il 1966 e il 1971, quando queste persone erano riunite nella stessa classe, la sezione H dell’istituto di ragioneria Jacopo Barozzi di Modena.
La reunion
Dopo 55 anni, i compagni si sono rincontrati al ristorante Sirenella di Modena, per cenare insieme e condividere i ricordi del passato, quando condividevano i banchi di scuola e con la loro vivacità non rendevano la vita facile ai professori. Per l’occasione erano presenti Maurizio Zanasi, ex sindaco di Spilamberto dal 1985 al 1995, Claudio Grandi, Giorgio Migliori, Maurizio Luppi, Giorgio Capitani, Giuliano Baroni, Lodovico Arginelli, medico dermatologo e presidente dell’associazione culturale Amesa, oltre che pittore e poeta dialettale, Ottavio Magni, ex direttore Bper e presidente Asd Podistica Finale Emilia, e Carlo Bruzzi, ex sindaco di Castelnuovo, dal 2012 al 2017, scrittore e specialista in vini.
Gli ex compagni
«Purtroppo non tutti sono riusciti a venire – ha raccontato Ottavio Magni, uno degli studenti della mitica sezione H del Barozzi – ma è stato comunque bello ritrovarsi dopo così tanto tempo. Nella nostra classe provenivamo da tutta la provincia, da Massa Finalese, dove abito io, fino a Zocca, da dove proveniva un ragazzo che si è unito a noi in seconda di nome Vasco. Eravamo un gruppo vivace, faticavamo a stare in silenzio troppo a lungo, ma ciò che mi ricordo con più piacere è quanto fossimo uniti. Quando i professori mettevano note, erano sempre per tutta la classe perché nessuno avrebbe fatto la spia incolpando qualcun altro. Col tempo molti sono stati bocciati e la classe è diventata meno numerosa».
Vasco Rossi
Poi la memoria è tornata su quel ragazzino zocchese, che ha trascorso un anno nella sezione H prima di trasferirsi al Sacro Cuore: «Era l’epoca dei moti giovanili, noi percepivamo l’aria di cambiamento e anche la musica rappresentava un mezzo di comunicazione rivoluzionario. Per questo molti di noi fondarono piccoli complessi e si riunivano nei garage per fare le prove. Lo stesso Vasco ai tempi aveva iniziato a fare i primi passi nell’ambiente musicale come dj. Era uno di noi, nonostante non facesse parte della classe fin dal primo anno si è inserito benissimo. Anche lui era solitamente abbastanza attivo in aula, tranne quando andava a suonare la sera prima e veniva a scuola praticamente senza aver dormito. Soltanto in quel caso era tranquillo, mentre a volte se ne stava direttamente a casa».