Gazzetta di Modena

Modena

25 Aprile

Festa della Liberazione con dedica a Papa Francesco: in duemila in piazza Grande a Modena

di Paola Ducci
Festa della Liberazione con dedica a Papa Francesco: in duemila in piazza Grande a Modena

Suonano le campane come ottant’anni fa. Bulgarelli dell'Anpi: «I nuovi nazionalismi usano la democrazia per svuotarla». Il sindaco Mezzetti: «La filosofia del fascismo si sta riproponendo in tante parti del mondo»

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MODENA. Oltre duemila persone hanno animato il centro di Modena e poi gremito piazza Grande per celebrare l’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Alla manifestazione hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, parlamentari, consiglieri regionali e comunali appartenenti a diverse forze politiche, insieme a numerose associazioni partigiane, con l’Anpi di Modena in prima fila.
 

La cerimonia
La cerimonia ha preso avvio con la messa in Duomo, officiata da monsignor Giuliano Gazzetti, seguita da un momento di raccoglimento e omaggio presso il Sacrario della Ghirlandina. Successivamente la banda cittadina “Andrea Ferri”, accompagnata dai gonfaloni e dalle autorità, ha guidato un corteo fino a piazza Grande, dove alle 11, le campane della Ghirlandina e della torre del Palazzo Comunale hanno suonato per annunciare la liberazione della città. Ad aprire il momento celebrativo ufficiale dal palco di piazza Grande è stata Bianca Bencivenni, giovane studentessa del liceo classico Muratori e vincitrice, insieme a Maddalena Carboni del liceo scientifico Tassoni, del contest di scrittura "La storia è fatta di piccoli gesti anonimi", promosso da Arci Modena in collaborazione con Anpi Modena, con il patrocinio del Comune e il sostegno della Regione.

Le parole del presidente Anpi

Ha quindi preso la parola Vanni Bulgarelli, presidente provinciale Anpi, che ha iniziato il suo discorso ricordando la figura di Papa Francesco: «Era il Papa dei poveri e della pace. Un riferimento culturale e spirituale anche quando le nostre idee erano diverse dalle sue». Ha messo bene in evidenza anche quest’anno il significato del 25 Aprile e non ha risparmiato di esprimere parole molto dure nei confronti delle destre nazionaliste europee, del presidente dell'Ungheria Orban, di Trump e di Elon Musk, senza risparmiare frecciate a Giorgia Meloni e agli appartenenti al suo partito.
«Con nuove forme e nuovi mezzi risorgono le posizioni nazionaliste, razziste, discriminatorie e illiberali che usano la democrazia per svuotarla – ha tuonato Bulgarelli – C’è chi, anche in Italia, sostiene che il fascismo è morto e non tornerà, che i nostalgici del Duce sono solo sbandati, anche se ogni tanto assaltano sedi sindacali e aggrediscono in branco. Per loro l’antifascismo non serve più. Come se l’antifascismo esistesse solo per contrapposizione e non in forza della propria storia, dei propri valori, un’ideale che racchiude un progetto di libertà, di democrazia, di giustizia sociale, di pace, di progresso straordinariamente attuale, che non smette di vivere».

Applausi e attacchi
Il discorso di Bulgarelli è stato seguito da quello del sindaco di Modena Massimo Mezzetti che non ha esitato ad esprimere, anch’egli, parole di affetto e stima per Papa Francesco.

Molto applaudito il discorso conclusivo di Michela Ponzani, docente di Storia Contemporanea all’Università di Roma Tor Vergata e divulgatrice televisiva mentre riguardo all’assai partecipata festa modenese non sono mancate le parole del parlamentare europeo ed ex presidente della Regione Stefano Bonaccini: «Siamo in migliaia in piazza Grande a Modena. Il ministro Musumeci e altri della destra hanno chiesto sobrietà. Noi sobri e come ogni anno presenti, loro ancora una volta vergognosamente assenti. In una giornata che dovrebbe unire tutti gli italiani che hanno a cuore la Costituzione e la democrazia».