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Il caso giudiziario

Accoltella il marito mentre dorme e poi fugge: assolta in tribunale

di Stefania Piscitello

	La decisione è arrivata in tribunale a Modena
La decisione è arrivata in tribunale a Modena

Sette giorni di prognosi per l’uomo ferito all’orecchio, la donna è stata giudicata "incapace di intendere"

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SASSUOLO. Il marito era a letto e stava dormendo. Lei aveva afferrato un coltello da cucina, colpendolo alla testa e ferendolo all’altezza dell’orecchio.
Fortunatamente per l’uomo non vi furono conseguenze pesanti, ma la moglie, una donna di 62 anni, è ovviamente stata indagata con l’accusa di lesioni personali aggravate anche se il marito non l’ha mai denunciata.

Il caso giudiziario
In tribunale a Modena è arrivata la decisione: assolta perché incapace di intendere al momento del fatto. Infatti la 62enne è stata sottoposta a perizia psichiatrica nell’ambito dell’incidente probatorio.
Così a circa un anno e mezzo da quando tutto è accaduto, si è chiusa questa vicenda. Era il 3 agosto del 2023. Siamo nel distretto ceramico sassolese: lì la coppia abitava, e proprio tra le quattro mura del loro appartamento è avvenuta l’aggressione.
L’episodio choc
Tutto è successo improvvisamente. L’uomo era a letto e stava riposando. Per questo non si è reso conto di quello che stava per accadere con la moglie che è andata in cucina e ha afferrato un coltello. Poi, secondo quanto ricostruito, si è avvicinata silenziosamente al marito che stava dormendo e, con quel coltello, lo ha colpito alla testa. Un colpo che fortunatamente non era andato a intaccare zone più delicate. La lama si era infatti fermata all’altezza del lobo sinistro. Ovviamente però lo spavento dell’uomo è stato tantissimo. La donna dopo l’aggressione è scappata mentre il marito è stato trasportato in ospedale dove è stato medicato e dove gli sono stati refertati sette giorni di prognosi. Non ha perso il lobo dell’orecchio.

Le indagini
A quel punto nei confronti della 62enne è stata avviata un’indagine: ad assisterla l’avvocato Gianluca Barbiero. Il tribunale aveva disposto una perizia psichiatrica per valutare se la donna, seguita dal Csm, fosse capace di intendere al momento del fatto. E ieri, come detto, la sentenza: assolta proprio perché giudicata incapace di intendere e di volere. Per lei un anno di libertà vigilata: dovrà continuare a sottoporsi a controlli periodici in struttura.

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