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Il complesso

Fallito un “pezzo” del Direzionale 70 a Modena: la torre nord all’asta per 6 milioni

di Luca Gardinale
Fallito un “pezzo” del Direzionale 70 a Modena: la torre nord all’asta per 6 milioni

In vendita a giugno 49 locali tra uffici, negozi e autorimesse

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MODENA. Senza dubbio è uno dei complessi più iconici della città, con le sue “vele” che raccontano la ricchezza di Modena e l’espansione verso la periferia di fine anni ’60, quando l’avveniristico comparto fu progettato dagli architetti Tiziano Lugli, Roberto Corradi e Franco Lipparini sulla base del piano regolatore del Comune del ’58. Un complesso che nei suoi quasi 60 anni di vita ha conosciuto momenti di espansione e altri più difficili, con aree “vissute” e piene di attività commerciali e altre rimaste vuote e abbandonate al degrado.

Succede al Direzionale 70 di via Giardini, che con le sue “vele” progettate nel ’68 ha ridisegnato l’area dell’incrocio Giardini-Amendola-tangenziale Neruda. E proprio una delle sue torri oggi è all’asta: si tratta della prima coppia di “vele”, quelle più a nord, che si incontrano arrivando dal centro di Modena, e in particolare si tratta dei numeri civici 456, 458, 458a e 460, mentre dal punto di vista delle scale, all’interno della “cittadella” del Direzionale 70, si tratta della D e della E. In tutto 49 unità immobiliari, finite all’asta giudiziaria in un lotto unico al prezzo di 6 milioni e 226mila euro, con offerta minima che parte però da 4 milioni 980mila euro.

Il lotto messo a bando

Nel documento dell’asta giudiziaria viene infatti proposto il “diritto di proprietà per 49 unità immobiliari, oltre a spazi ad uso comune”. Per quanto riguarda i tempi, il termine della presentazione delle offerte è fissato per il 4 giugno alle 12, mentre l’udienza è fissata per il giorno dopo, il 5 giugno alle 12, con deposito cauzionale del 10% e rialzo minimo di 300mila euro in caso di gara. Entrando nel dettaglio della parte del grande complesso di via Giardini che va all’asta, nel dettagliato documento del tribunale ordinario di Roma, sezione fallimentare, si legge che “l’edificio ha al suo interno 49 unità immobiliari costituite nei vari livelli da due autorimesse al piano S2, per 1.578 metri quadrati di superficie utile comprensiva di rampa di accesso, 11 depositi, per una superficie utile di 1.487 metri quadrati, 6 negozi, dei quali 4 al piano terra e 2 al primo piano, per una superficie utile di 793 metri, e 30 uffici, collocati tra il primo e il decimo piano”.

Complesso degradato

Un’area in profondo degrado, come conferma il documento del tribunale: “Nel corso dei vari sopralluoghi - si legge - si sono rilevate molte aree del complesso immobiliare in stato di avanzato degrado, con le stesse in alcune parti soggette a infiltrazioni, dove queste ultime hanno provocato il danneggiamento di alcuni soffitti e controsoffitti con le parti di tinteggiatura e sottostanti intonaci deteriorate e il pericolo di distacco imminente delle superfici controsoffittate”. Una situazione molto difficile, insomma, ma allo stesso tempo un’occasione per rilanciare un “pezzo” di uno dei complessi più iconici della città in un momento in cui a Modena c’è una grande carenza di case e il Comune sta varando un piano che prevede la trasformazione di uffici e locali commerciali in abitazioni.

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