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Palagano, apprensione per la frana: «Si è estesa per altri cento metri»


	La frana a Boccassuolo
La frana a Boccassuolo

Il sindaco Braglia: «Ce lo aspettavamo. Lancio nuovamente un appello alle istituzioni affinché ci sostengano»

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PALAGANO. Nella notte tra martedì e mercoledì è avanzata di altri 100 metri la gigantesca frana che a Boccassuolo sta interessando la zona del Rio della Lezza e della Crovara, sul monte Cantiere.

Lavori in corso
Si è avvicinata ulteriormente ad alcune case evacuate a seguito dell’ordinanza del sindaco Fabio Braglia. Attualmente sono 51 i residenti parzialmente isolati nella zona tagliata in due. La situazione è seguita costantemente sul posto dal sindaco insieme ai tecnici comunali e della Protezione civile regionale. Alcune ditte del posto continuano a intervenire con le ruspe nel tentativo di frenare movimento di fango e detriti e incanalare il deflusso dell’acqua.

Il sindaco
«La situazione continua ad essere estremamente critica – nota Braglia – confermandoci quello che temevamo, che cioè il fronte franoso avanza con un ritmo sostenuto e impressionante. Ringrazio ancora tutti gli operatori e i tecnici che sono impegnati e lancio nuovamente un appello alle istituzioni affinché ci possano sostenere ed aiutare sia in questa fase emergenziale che in quella della ricostruzione, che dovremmo affrontare in seguito».
«Apprezziamo la tempestività con cui il presidente della Provincia e sindaco di Palagano Fabio Braglia si sta muovendo per cercare di affrontare questa calamità» sottolinea la Cna in una nota.

La Cna
«La frana, a prescindere dalla sua ricaduta sull’area, assieme ad altri eventi di questo tipo – come il ponte Rio Torto sulla Nuova Estense – dimostra tutte le difficoltà che sta attraversando l’Appennino. Soprattutto per quanto riguarda la viabilità, occorre che, assieme alle istituzioni, si metta mano ad uno scrupoloso monitoraggio del territorio per evidenziare le situazioni di criticità legate alle frane o all’eventuale obsolescenza delle infrastrutture, in modo da non ritrovarci costantemente all’inseguimento delle situazioni di emergenza. Nel momento in cui alle imprese è chiesta la sottoscrizione di polizze catastrofali, chiediamo sia un atto dovuto che anche le istituzioni pubbliche intraprendano la strada della prevenzione. Più complessivamente – concludono dalla Cna – occorre dare risposte concrete ad un territorio che, senza risposte, rischia davvero lo spopolamento economico e sociale. Uscire da una emergenzialità che sta diventando sempre più frequente è una di queste risposte».

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