I famigliari della 65enne aggredita: «Si è difesa dallo stupro, poi lui l’ha picchiata brutalmente. Solidarietà alla comunità Orione 80»
Con un comunicato i parenti della donna aggredita a Formigine intervengono sulla vicenda: «La nostra solidarietà va anche al sindaco Parenti» . Intanto il 17enne resta in carcere a Bologna
FORMIGINE. Sul tremendo episodio di Tabina di Magreta intervengono i famigliari della donna di 65 anni aggredita da un 17enne mentre faceva jogging. Queste le loro parole: «Ci teniamo innanzitutto a precisare un elemento fondamentale che, purtroppo, in queste ore rischia di essere travisato o semplificato: la vittima è riuscita a opporsi con forza al tentativo di stupro, riuscendo così a evitarlo. Purtroppo, non è però riuscita a difendersi dalla violenza brutale e ingiustificabile che si è scatenata nei minuti successivi al tentato assalto sessuale».
Solidarietà
La famiglia, seguita dall’avvocato Marco Pellegrini, aggiunge: «Per rispetto della salute e della privacy della vittima e della sua famiglia, chiediamo che l’attenzione mediatica su questo caso si spenga quanto prima. Come famiglia, vogliamo esprimere piena solidarietà alla sindaca di Formigine, alla sua amministrazione e alla comunità “Don Orione 80”. Gli attacchi rivolti loro in queste ore ci appaiono ingiusti, sproporzionati e irrispettosi del lavoro serio e quotidiano svolto per garantire accoglienza, assistenza e integrazione a un numero crescente di persone. Non riteniamo corretto – né utile per evitare che episodi simili si ripetano – colpevolizzare o screditare un’intera comunità per il gesto deplorevole di un singolo individuo, evidentemente fuori controllo».
Il 17enne in carcere
Intanto il 17enne accusato di avere aggredito la donna a Tabina resta in carcere a Bologna. Nella giornata di oggi – 17 aprile – il giudice del tribunale dei minori bolognese ha infatti convalidato il fermo e disposto la misura cautelare nel carcere dei minori.