Caso Ruggi: il telefono di Daniela l’aveva tenuto la sorella
Il cellulare consegnato ai carabinieri negli scorsi giorni era nelle disponibilità della sorella, che però si era dimenticata di averlo
MODENA. È stato consegnato dalla sorella il misterioso quarto cellulare di Daniela Ruggi, la 31enne di Vitriola di cui si sono perse le tracce dal 20 settembre. Il telefono era da allora nella disponibilità della sorella, ma a quanto pare lei si era dimenticata di consegnarlo ai carabinieri.
Il telefono
È il clamoroso nuovo risvolto nelle indagini sulla scomparsa della ragazza. Giovedì scorso, lo si ricorderà, in Procura è stato affidato l’incarico al perito (di Parma) che eseguirà le analisi sul misterioso Samsung Just M503 dual sim di cui nessuno degli inquirenti finora sapeva l’esistenza. Era stato consegnato pochissimi giorni prima ai carabinieri, che l’hanno subito messo a disposizione del pm. Il quale ha voluto immediatamente analizzarlo, alla ricerca di qualsiasi elemento utile a risolvere un mistero che dura da ormai sette mesi.
Mistero risolto
Era emerso che il telefono era stato consegnato da un famigliare, ma non si sapeva chi. Ora è stato chiarito che si tratta della sorella di Daniela, in accordo con la madre. Da quanto risulta, si è però recata solo lei in caserma a consegnare il telefono, dicendo di averlo preso dall’abitazione di Daniela subito dopo la scomparsa per custodirlo. Sia la sorella che la madre sono state sentite dai carabinieri su ogni circostanza utile alle indagini su Daniela. Ma nessuna delle due aveva mai parlato di questo telefono. Ai militari che le hanno dunque chiesto chiarimenti, la sorella avrebbe riferito che “si era dimenticata” di questo telefono. La consegna è avvenuta pochi giorni dopo la perquisizione dei carabinieri nella casa di Alberto, il fratello di Daniela, che vive sempre a Prignano in un’abitazione attigua. In questo caso i carabinieri avevano acquisito i due cellulari del fratello, ma nell’ambito di un altro fascicolo d’indagine, non quello per la scomparsa di Daniela, per cui l’unico indagato resta Domenico Lanza.
La sorpresa di Lanza
È proprio il 67enne di Polinago Domenico Lanza il più sorpreso dal caso del telefono. Ricordiamo che è finito al centro dei riflettori, e poi in carcere, per aver mostrato a Pomeriggio Cinque alcuni indumenti intimi di Daniela che teneva nel bagagliaio, che avevano dato adito a sospetti. «Ma come, io che ho mostrato tutto quello che avevo di Daniela, nella speranza che fosse utile alle indagini, sono finito tre mesi in carcere. E poi ci sono famigliari che hanno tenuto per sei mesi una cosa importante come il telefono di lei, senza dirlo a nessuno?». Questo il pensiero che ieri Lanza ha espresso, con abbondante sorpresa, al suo avvocato, Fausto Gianelli. «Comprendo il suo sentimento – nota il legale – sarebbe stato senz’altro opportuno consegnare subito questo telefono, perché più passa il tempo e più una ricerca persona diventa difficile. Adesso attendiamo le analisi per capire se è questo il telefono che Daniela usava prima di passare a quello che ad agosto gli regalò Lanza, e che poi sparito con lei».