Finta troupe cinematografica tenta la truffa al ristorante Patrizia di Modena
Il locale nel mirino dei malviventi, ma il titolare svela il trucco: «È tutto iniziato dalla una prenotazione di una produzione cinematografica inglese che voleva riservarsi per tre giorni una sala privata»
MODENA. Una finta troupe cinematografica dall’Inghilterra, un assegno da quasi 9 mila euro, e una richiesta sospetta di bonifico a un conto estero.
È questa la dinamica della truffa che Tommaso Zoboli, titolare del ristorante Patrizia di Modena, è riuscito asventare nei giorni scorsi, evitando per un soffio di cadere in una frode che da tempo circola tra i professionisti della ristorazione.
Il racconto
«È tutto iniziato dalla una prenotazione di una produzione cinematografica inglese che voleva riservarsi per tre giorni una sala privata – spiega Zoboli –. Ci hanno chiesto un preventivo completo, e il totale era di circa 2 mila euro». Ma presto sono cominciate le stranezze perché, una volta concordata la cifra, un presunto sponsor della troupe ha pagato il tutto con un assegno da 8.900 euro. Ovviamente falso: «Ero incredulo – afferma Zoboli –. Ho subito chiesto spiegazioni, e loro mi hanno risposto che l’importo era stato gonfiato in modo da coprire eventuali spese aggiuntive durante i tre giorni di riprese. Nonostante i dubbi ho accettato la cifra e, per essere più sicuro, ho predisposto una fattura corrispondente».
La truffa tentata
Ma la situazione continuava a farsi sempre più ambigua: «Ogni giorno il cliente mi mandava una mail chiedendo se l’assegno fosse stato incassato. Una volta fatto, gli ho comunicato via mail che era stato accreditato».
Senza perdere tempo, il cliente ha chiesto che venisse effettuato un bonifico urgente di 5.260 euro a un conto estero. La motivazione? L’acquisto dei biglietti aerei per venire a Modena che, a detta della troupe, sarebbero dovuti rientrare perfettamente nei soldi aggiunti all’importo concordato. «A quel punto ho detto basta – commenta il proprietario –. Ho bloccato tutto, disdetto la prenotazione e avvisato la mia banca». E la risposta del cliente non si è fatta attendere: «Pretendeva il rimborso dell’intera somma con un bonifico, dicendo che i soldi dell’assegno erano già stati prelevati dallo sponsor. Ma Zoboli non ho ceduto. Gli ho scritto un’ultima mail in cui gli dicevo che, prima di mandare i soldi avrei fatto vedere l’assegno alla polizia postale. Da quel momento, non mi ha più risposto nessuno».
Il meccanismo di questa truffa, insomma, è semplice: l’assegno è falso, i soldi del bonifico di rimborso sono persi e il ristoratore resta truffato.
Ora Zoboli si prepara a consegnare l’assegno alla polizia postale, e vuole lanciare un appello ai colleghi: «Fidiamoci del nostro istinto quando le circostanze ci sembrano strane, e diffidiamo sempre degli assegni, che sono un rarità nel 2025».