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Mamma morta a 24 anni, dono della famiglia all’ospedale di Sassuolo: «Per ricordarla e aiutare altre persone»

di Adriano Arati

	La consegna dell'assegno e Giorgia Basinghi
La consegna dell'assegno e Giorgia Basinghi

Giorgia Basinghi, giovane di Toano, fu uccisa da una malattia emersa poco dopo la nascita della figlia primogenita: il marito Roberto e i genitori hanno consegnato un assegno da 6.200 euro per acquistare strumentazione medica. Il ringraziamento della direzione ospedaliera

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SASSUOLO. Un doppio gesto di amore per Giorgia Basinghi, la cui famiglia ha donato un’importante somma all’ospedale di Sassuolo. A fine marzo, il paese di Toano –sull’Appennino reggiano al confine con Montefiorino – si era fermato colmo di dolore per la morte della 24enne, uccisa da una malattia emersa poco dopo la nascita della prima figlia, circa un anno fa. Nei giorni scorsi il marito Roberto Pè e i genitori della ragazza hanno avviato una raccolta fondi per mettere insieme risorse da donare all’ospedale di Sassuolo, la struttura sanitaria che ha seguito Giorgia in tutte le fasi sino al decesso.

La donazione

Nella giornata di ieri, giovedì 10 aprile, Roberto e i suoceri hanno consegnato alla dirigenza dell’ospedale sassolese 6.200 euro, con tanto di classica foto con maxi-assegno di cartone. La corposa somma è stata messa a disposizione del reparto di Ostetricia e Ginecologia. La famiglia Pè-Basinghi ha inoltre acquistato un macchinario specifico piuttosto difficile da reperire, una pompa di infusione per farmaci chemioterapici destinata al day hospital oncologico, un’area che la 24enne ha dovuto frequentare a lungo per le terapie avviate nel tentativo di arginare l’avanzare della malattia.

Il ricordo

«Nel maggio 2024 è nata la bimba, ad agosto mia moglie continuava ad avere problemi, gli accertamenti hanno riscontrato a fine settembre la malattia. In tutto questo tempo l’ospedale ci ha seguito costantemente, non dico ogni giorno ma quasi. E già da allora ci era nata l’idea di fare qualcosa per il reparto, per il livello di umanità mostrato e per la qualità delle cure. Era un piccolo modo per dare una mano. Poi, è successo quello che è successo e abbiamo cercato di allargare il più possibile la raccolta fondi per aiutare i due reparti», racconta Roberto. E aggiunge: «È un modo per ricordare Giorgia e per aiutare altre persone. Abbiamo consegnato il denaro, per la pompa dovremo attendere: l’abbiamo ordinata, ma non è un’operazione semplice, ci vorrà del tempo, non appena anche il macchinario arriverà verrà affidato al day hospital oncologico».

Il ringraziamento

«Hanno scelto di onorare così la sua memoria, in un momento durissimo e difficile. Facendo del bene, cercando il bene, con ostinata convinzione... Anche quando tutto sembra crollarti addosso. Tutto l’ospedale si stringe a Roberto e alla famiglia. A volte, come dice una nota canzone, “l’emozione non ha voce”. Ma l’emozione ha gli occhi e il cuore di chi si è commosso per la storia di Giorgia e ha contribuito a questa donazione», concludono i dirigenti dell’ospedale sassolese nel ringraziare la famiglia di Giorgia.

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