Gazzetta di Modena

Modena

Il caso

Castelnuovo, rischia processo e maxi condanna per tre chili di coppa di maiale

di Daniele Montanari

	L'accusa è di aver cambiato l'etichetta a tre chili di coppa
L'accusa è di aver cambiato l'etichetta a tre chili di coppa

Il cinquantenne l’aveva confezionata dicendo che era di Piacenza

2 MINUTI DI LETTURA





CASTELNUOVO Rischia il processo e una condanna che poteva anche diventare pesantissima, fino a vent’anni di carcere, per... 3 chili di coppa di maiale.

Proprio così, perché il caso in specie è relativo a un’accusa di frode nell’esercizio del commercio che riguarda la falsificazione in ambito alimentare, che prevede pene severissime. La vicenda porta a un cinquantenne italiano che lavora a Castelnuovo nel campo della commercializzazione delle carni di maiale. Nell’ambito della filiera, lui è tuttora uno addetto alla vendita al dettaglio.

Il cambio di etichetta

L’accusa riguarda un’attività compiuta a inizio 2024: l’uomo avrebbe alterato l’etichetta per la vendita di una quantità di coppa di maiale in realtà molto limitata, circa 3 chili appunto, mettendo l’indicazione che era un prodotto tipico piacentino. A Piacenza infatti c’è un Consorzio Salumi Dop che è garanzia di qualità della produzione. Il 50enne di Castelnuovo avrebbe cambiato l’etichetta alla coppa su richiesta del cliente finale, a cui avrebbe venduto la carne dopo averla messa sottovuoto.

La difesa

Ha sottolineato più volte che non era stata un’idea sua, e che non ci aveva guadagnato. In effetti, il cuore dell’indagine dei carabinieri porta a Bologna, dove ci sono persone che rischiano molto di più, in un eventuale processo. Per questo tipo di reati infatti, se commessi con un’alterazione che riguarda anche il processo produttivo, si può arrivare a condanne di vent’anni.

Un “pesce piccolo”

Di fatto, il cinquantenne era un “pesce piccolo”, che ha fatto ciò che gli veniva chiesto senza rendersi conto della gravità delle conseguenze. Peraltro si tratta di una persona incensurata, che non ha mai avuto guai con la giustizia.

Il suo avvocato, Daniela Franchi di Sassuolo, ha fatto leva su questi elementi, concordando con il pm un patteggiamento a un anno. Il giudice ha accettato la proposta venerdì 11 aprile, disponendo la sospensione della pena. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA