Gazzetta di Modena

Modena

Scuola 2030

Gli studenti leggono le storie di donne vittime di violenza

Antonio Manna, Enoch Owusu, Nicolò Rossetti, Elisa Scagliarini, Monica Zhou*
Gli studenti leggono le storie di donne vittime di violenza

In occasione della giornata Mondiale per l'eliminazione della Violenza contro le Donne, la Scuola secondaria di primo grado G. Ferraris ha organizzato uno spettacolo con orchestra, coristi e lettori, tutti delle classi 2’ dell’istituto.

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Il 25 novembre 1960 nella Repubblica domenicana furono uccise tre attiviste politiche, le sorelle Mirabal. Quel giorno le tre donne si stavano recando a fare visita ai loro mariti in prigione, quando furono bloccate da uomini sulla strada. Stuprate e massacrate per poi essere gettate in un precipizio accanto alla loro auto, in modo da simulare un incidente.

Nel 1981 ci fu il primo incontro femminista latinoamericano, dove venne deciso di celebrare il 25 novembre come Giornata Internazionale per L’eliminazione della Violenza contro le Donne, in memoria delle tre sorelle.

Da un’indagine dell’Istat risulta che il 35,6% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale da parte del proprio partner o non. A livello di conseguenze sulla salute, l’inchiesta ha stabilito che le donne vittime di violenza hanno il doppio di probabilità di soffrire di depressione, più del doppio di avere problemi mentali o di soffrire di alcolismo.

Inoltre sono più soggette a malattie virali e maggiormente esposte a tentativi di suicidio.

Confrontando gli omicidi volontari di donne nel 2018, l’ Istat ha collocato l’ Italia (133 omicidi) tra i Paesi europei con una percentuale più bassa; ai primi posti Lettonia e Lituania. I dati hanno anche messo in luce quindi la portata endemica del fenomeno.

Un fenomeno inaccettabile. Sia le vittime che gli autori di questi reati sono in alta percentuale di nazionalità italiana: nel 2018 erano italiani il 73% dei soggetti segnalati alle forze di Polizia, nel 2019 il dato è salito al 74%. Il 25 novembre 2021 il ministero dell’interno fornisce i dati relativi all’anno in corso: 109 donne uccise, di cui 93 in ambito familiare. Nel 2024 invece sono circa 100, i casi di femminicidio.

In occasione della giornata Mondiale per l'eliminazione della Violenza contro le Donne, la Scuola secondaria di primo grado G. Ferraris ha organizzato uno spettacolo con orchestra, coristi e lettori, tutti delle classi 2’ dell’istituto.

E’ stata una giornata molto emozionante, un susseguirsi di letture di brani riguardanti la violenza sulle donne e cori tragici accompagnati dall’orchestra dei ragazzi del musicale.

Questa giornata ricca di emozioni ha voluto lasciare un messaggio di speranza, che arrivi a più comunità possibili, rendendo i cittadini e le cittadine più consapevoli e sensibili a questa triste realtà.

Poiché l’attività organizzata è stata veramente toccante per tutti, abbiamo voluto intervistare alunni partecipanti le organizzatrici, le professoressa Chiara Bartolacelli, Sarah Cruso e Elisa Turrini.

Le frasi e i pensieri raccolti sul risultato di questa giornata sono stati tanti, eccone uno pronunciato da una delle insegnanti.

“Per noi è un argomento di grande interesse, un problema grave nel nostro Paese. Per noi, investire su una riflessione di questo tipo è sempre una buona idea. E’ stato un evento molto coinvolgente, anche perché quest’anno siamo riuscite a farlo proprio nella giornata del 25 Novembre, cosa non sempre possibile. E’ un grande risultato vedere e sentire le emozioni di chi partecipa”.

Ecco invece le sensazioni provate da alcuni alunni partecipanti.

«Suonare per un evento con una tematica così importante è stato veramente emozionante e penso che sia io e le altre persone che hanno partecipato, sia gli alunni e gli insegnanti che hanno assistito, possano ricavare un insegnamento da questa commemorazione”.

“Per me è stato davvero emozionante assistere a questo evento organizzato dalla scuola, mi ha toccato molto; mi sono sentito vicino alle vittime”.

In conclusione, vorremmo ricordare a tutti di non usare mai la violenza per sfogarsi perché non è mai la cosa giusta. l


*Classe 2B Scuole medie G. Ferraris