Gazzetta di Modena

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Scuola 2030

Alla scoperta del softball: «Tutti sono fondamentali»

di Chiara Brandoli, Gianluca Careddu, Sofia Odorici, Sophie Tedeschini
Alla scoperta del softball: «Tutti sono fondamentali»

Eleonora, Nora e Mauro raccontano il loro sport

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L’intervista

“Il softball è un gioco che richiede riflessi e concentrazione. Giochi solo contro tutti ma sei sempre aiutato dai compagni di squadra. Significa che puoi anche essere un campione ma se non hai qualcuno intorno a te che collabora non arrivi da nessuna parte.

Proprio come nella vita. È fatto di sfide continue e devi usare sia il fisico che, e soprattutto, la testa. Non per niente lo chiamano mental game”.

Questa descrizione ci è stata fatta dall’allenatore della squadra di Modena, Mauro Brandoli. Il softball deriva dal baseball, sebbene con alcune differenze. E’ nato durante una partita di calcio, il giorno del Ringraziamento del 1887, quando diversi alunni tifosi di calcio usano il guantone da boxe come una palla e un manico di scopa al posto di una mazza.

Questo gioco inizialmente veniva praticato durante l’inverno dai giocatori di baseball per mantenersi in allenamento.

In seguito il gioco si spostò all’aperto e servì anche ai vigili del fuoco come esercizio. Le prime regole furono pubblicate nel 1889. Il nome “softball” risale al 1926 e fu coniato da Walter Hakanson.

Nel 1991, il softball femminile fu selezionato per debuttare alle Olimpiadi del 1996. In Italia fece la sua prima comparsa nel 1945 con l’arrivo dei militari americani.

Per capire meglio questo sport abbiamo intervistato l’allenatore della squadra di softball di Modena – Mauro Brandoli - e due giocatrici – Nora Lugli e Eleonora Vecchi. Nora ha dodici anni e frequenta la seconda media mentre Eleonora ha quindici annie frequenta la seconda liceo linguistico.

Le abbiamo incontrate prima di un allenamento, negli spogliatoi della palestra, per farci raccontare in prima persona cosa significhi praticare questo sport (Eleonora) e insegnarlo, oltre a diffonderlo a chi magari non lo conosceva (Mauro).

Ne è uscita una chiacchierata molto costruttiva ricca di spunti di riflessione interessanti, di cui poter certamente fare tesoro in futuro.

Perché ha scelto il softball?

Eleonora: “Questo è uno sport in cui ci vuole ragionamento e io preferisco gli sport di ragionamento rispetto a quelli fatti su uno schema fisso. Poi perché è uno sport di squadra ed è importante avere un buon rapporto con tutti”.

Cosa le piace di questo sport? Lo consiglierebbe a qualcuno?

Nora: “Lo consiglio a tutte le persone che amano uno sport particolare rispetto a quelli che si fanno oggi. Poi è uno sport in cui sei sempre in movimento! Sei sempre insieme ai tuoi compagni di squadra e quindi non sei mai inutile nella squadra; anche se non sei molto bravo, sei fondamentale lo stesso, perché senza di te non si potrebbe vincere”.

Come ti è venuta l’idea di costruire una squadra di softball a Modena?

Mauro: “Fino a 30 anni fa a Modena c’era una squadra di softball che giocava in serie B, poi, per mancanza di giocatrici, si è estinta. Le ragazze potevano giocare a baseball coi ragazzi fino all’età di 15 anni, dopodiché dovevano spostarsi in altre città. Nel 2023 ho pensato di riunire ed allenare tutte le ragazze, anche se di età e categorie diverse. Oggi è nato un bel gruppo e nella prossima stagione avremo una squadra che giocherà con i colori del Modena.

L’obiettivo adesso è quello di trovare altre ragazze che si vogliono unire a noi”.Secondo noi ci sono le premesse per un futuro bellissimo per il softball a Modena: uno sport di gruppo coinvolgente, un team di ragazze coese e motivate, allenatore competente e determinato. Insomma: gli ingredienti per il successo non mancano.

Appuntamento quindi allo stadio di baseball Torri per tifare la nuova squadra di softball!l

*Classe 2B Scuole medie G.Ferraris