Autovelox nel caos, sequestrati sei impianti tra Carpi, Soliera e Novi
Il giudice blocca gli strumenti su strada Romana, provinciale Motta e Carpi-Ravarino
CARPI. Quando è partito tutto, a luglio scorso, diversi sindaci avevano alzato lo sguardo: «Da noi non è ancora successo niente, ma vedrete che arriveranno anche qui...». Del resto, le caratteristiche degli impianti sono molto simili, e la casa produttrice è la stessa. Fatto sta che dopo aver “colpito” la Modena-Sassuolo, e in particolare il Comune di Formigine, l’inchiesta nazionale sulle presunte irregolarità degli autovelox autorizzati ma non omologati si è allargata, arrivando nell’Unione Terre d’Argine.
Il “filotto”
E in questo caso i magistrati hanno fatto “filotto”, ordinando il sequestro di tutti gli impianti installati nel territorio dell’Unione: sei autovelox, per la precisione, installati negli ultimi quattro anni nei territori comunali di Carpi, Soliera e Novi.
L’intervento del giudice risale a metà febbraio, quando, sempre all’interno dell’indagine sulla mancata omologazione partita a luglio 2024 dalla Procura di Cosenza, è stato disposto il sequestro di centinaia di autovelox in tutto il Paese. E lo stop, appunto, è arrivato anche nelle Terre d’Argine, con l’ingiunzione di spegnimento per tutti i sei apparecchi fissi installati negli ultimi anni nel territorio dell’Unione.
Di quali velox si tratta?
Partendo da Carpi, a spegnersi sono stati i due occhi elettronici installati ad agosto 2021 lungo la statale Romana sud, in entrambe le direzioni, all’altezza dell’intersezione con via Bella Rosa. Si tratta di un tratto del collegamento tra Carpi e Modena da sempre caratterizzato da un’alta incidentalità, portando così l’amministrazione comunale a installare i due apparecchi in un punto in cui il limite massimo di velocità è di 70 chilometri all’ora. Ebbene, a febbraio, per effetto dell’indagine nazionale sugli autovelox non omologati, è arrivato lo stop per questi due apparecchi, che ora sono spenti. Stessa sorte per altre due coppie di occhi elettronici installati ancora più di recente: i primi due sono sulla strada provinciale Motta, e sono stati accesi meno di un anno fa. Da metà luglio 2024, infatti, sulla provinciale è stato installato un impianto poco prima dell’intersezione con via Chiesa Cortile, in direzione est (verso Cavezzo) e nel territorio comunale di Carpi. L’apparecchio “gemello” si trova invece in direzione opposta, da Cavezzo verso Carpi, nel territorio comunale di Novi, prima dell’incrocio con via Chiesa sud, nella frazione di Rovereto. L’altra coppia di rilevatori elettronici si trova sulla Carpi-Ravarino, nel territorio comunale di Soliera, e più precisamente vicino all’intersezione con la provinciale Soliera-Cavezzo, in direzione di marcia ovest, verso Carpi, e in direzione opposta (verso Sozzigalli) prima dell’incrocio con via Imperiale.
Colpite anche le casse
Per tutti questi sei autovelox installati di recente nel territorio dell’Unione Terre d’Argine, dunque, è arrivato il sequestro che ha portato allo spegnimento da parte dei rispettivi Comuni. Comuni che ovviamente ne avrebbero fatto volentieri a meno, per prima cosa perché si tratta di impianti installati con l’obiettivo di ridurre gli incidenti, che nel caso dei due velox della Romana sud, per esempio, è stato raggiunto, dal momento che negli ultimi quattro anni i sinistri in quel tratto sono diminuiti notevolmente. Ma la decisione dei giudici colpisce ovviamente anche le casse dei Comuni dell’Unione, dal momento che i proventi delle violazioni rilevate sono messi a bilancio e vengono utilizzati in buona parte per gli interventi sulla sicurezza stradale e per la manutenzione delle infrastrutture viarie. Una vicenda che vede le amministrazioni come parte lesa, mentre tutti i sindaci guardano verso Roma con l’auspicio che arrivi finalmente un provvedimento che faccia chiarezza sulla questione dell’omologazione degli autovelox.
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