“Pistone”, il podcast di tre giovani modenesi: «Per chi ama il mondo dei motori»
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MODENA. Pistone Podcast è una realtà nata quattro anni fa, il 7 marzo 2021, da tre ragazzi di Modena (Riccardo Zanni, Mattia Ganzerli e Edoardo Barbieri), dove raccontano, per chi ama il mondo dei motori, tutto ciò che riguarda questa realtà «con tono ignorante e divertente», come spiegano gli stessi ragazzi.L’idea nasce dal voler portare un racconto in maniera «informale e adatto a tutti» con l’aggiunta di tecnicismi sui motori. L’obiettivo è quello di creare una chiacchierata amichevole cercando di essere sempre se stessi: «Noi siamo così», come testimoniato da Riccardo.
Il podcast
Il loro, come anche scritto sulla miniatura di Spotify, è un «podcast creato da appassionati per gli appassionati». La loro passione nasce, come per la maggior parte dei modenesi, dalla famiglia. Queste le parole di Edoardo: «L’idea iniziale era equilibrare il lato tecnico ad un linguaggio comune a tutti e divertente», cioè fare in modo che una persona che non sa niente di motori riuscisse comunque a comprendere quello di cui si parla, e soprattutto senza che risulti pesante». Crescendo hanno cominciato ad accrescere le loro conoscenze nel mondo dei motori e delle corse, spostandosi così verso le interviste a soggetti di spessore come: La Scuderia Belle Époque, una realtà modenese creata da meccanici storici del cavallino; Guido Meda; I Carmageddon; Mattia Pasini. «Ma l’idea di tornare a puntate più tecniche e specifiche solo tra di noi non manca».
Le interviste sono nate per varie motivazioni, tra le quali l’interesse, di tre appassionati, nello scoprire aneddoti e curiosità, ma anche soprattutto per imparare e arricchire il loro bagaglio culturale
L’ ascesa dei simulatori
Tra le varie tematiche trattate nelle puntate di Pistone Podcast ci sono i simulatori di guida. Così Riccardo: «Tutte le tecniche di guida più importanti le ho imparate sui simulatori per poi applicarle sulle auto reali», racconta. I simulatori stanno diventando sempre più realistici e riescono a ricreare tutte le varie sensazioni di guida con la consapevolezza che si tratta di un videogioco. Molto importante è poi il miglioramento del tempo di reazione e dei riflessi – ancora Riccardo – Se dovessi insegnare a controllare il sovrasterzo, partirei proprio da un simulatore».
Limitazioni?
Viviamo nel paese per eccellenza del mondo dei motori, ma allo stesso tempo è uno dei paesi con più restrizioni riguardo al tuning e più tasse riguardo le supercar. Anche questo è uno dei temi che vengono discussi durante i podcast: «L’Italia rende la vita difficile a chiunque voglia portare avanti questa passione. Infatti, manca una linea di comunicazione tra chi fa le leggi e gli appassionati di motori». Edoardo aggiunge: «Il problema è che così facendo non si evita che le persone modifichino i veicoli, quindi credo serva più dialogo tra le parti». «Facendo questo lavoro e intervistando altrettante persone siamo arrivati alla conclusione che aziende esperte di tuning in Italia, spesso non sarebbero rimasti qui se non per motivazioni affettive». l
A cura della classe 4G del liceo Sigonio