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La tragedia

Vignola, gli studenti piantano un ulivo al Levi: «Così ricordiamo il nostro Manoel»

di Mattia Vernelli

	Il ricordo nel cortile dell'istituto Levi di Vignola del giovane Manoel de Oliveira Bastos (nel riquadro)
Il ricordo nel cortile dell'istituto Levi di Vignola del giovane Manoel de Oliveira Bastos (nel riquadro)

I ragazzi ospitano il papà dell’amico scomparso nell’incidente e la scuola promuove una borsa di studio in sua memoria

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VIGNOLA. «Oggi piantiamo un ulivo per te: non è un semplice albero, ma un modo per dirti che non te ne sei mai andato davvero. Le sue radici affonderanno nella terra come il legame che ci unisce, solido e immutabile. I suoi rami si alzeranno al cielo come il nostro pensiero che ti cerca ogni giorno». Sono le parole degli amici e compagni di classe di Manoel de Oliveira Bastos, il 17enne di Montese che ha perso la vita lo scorso 26 dicembre, in un incidente stradale a Spilamberto, nella frazione dell’Ergastolo.

Giovedì 27 marzo al mattino, presso il cortile dell’Istituto Primo Levi di Vignola, si è tenuto un evento in memoria del giovane, alla presenza del padre, dei suoi compagni di classe, dei professori e del dirigente scolastico Luigi Vaccari: in tanti hanno voluto condividere una storia, un messaggio, un aneddoto legato a lui. Nell’occasione è stata piantato un ulivo con accanto una targhetta commemorativa con inciso “Ciao Manoel, non dimenticheremo mai”.

«Le auto possono essere armi»

«Manoel aveva un segreto: rispettava le regole e le persone, e sapeva convivere in pace con tutti. Se ne è andato perché qualcuno quelle regole non le ha rispettate. Mi rivolgo a voi giovani che state crescendo, e tra poco avrete la patente: tenete sempre a mente che le auto possono diventare delle armi». È stato Paulo de Oliveira, padre di Manoel, a commuovere i presenti con un discorso intriso di grande umanità per un figlio che non rivedrà più.

«Poteva succedere a chiunque»

«Lui amava questa scuola, - continua - era molto bravo in informatica, e voleva studiare matematica all’università. Era rimasto folgorato da un progetto Erasmus in Portogallo, e diceva che stava valutando di trasferirsi lì per proseguire i suoi studi. Poco prima dell’incidente stavamo parlando proprio di questo. A volte mi chiedo: perché proprio nostro figlio se n’è andato. La verità è che poteva succedere a chiunque, ma sfortunatamente è capitato a noi. Grazie a tutti a nome mio e di mia moglie, che non sta ancora molto bene, ma presto si riprenderà».

«Brillante e perspicace»

Jaremy, un compagno di classe, ha ricordato Manoel come «un ragazzo molto tranquillo, andava d’accordo con tutti, io avevo tanta stima di lui. L’ho conosciuto diversi anni fa a karate, era molto bravo, e insieme facevamo tante risate». Anche Isabella Ramenghi, docente di inglese, ha preso parola: «Ho avuto modo di conoscere Manoel anche fuori dall’ambito scolastico, siamo andati due volte in Inghilterra e una volta in Portogallo grazie a un progetto Erasmus. Era brillante e perspicace: tutti sappiamo di quanto fosse brillante come studente, e in più era anche una persona speciale». All’evento è stato consegnato a Paulo de Oliveira le verifiche del figlio, le prove che avevano coronato Manoel secondo classificato alle olimpiadi di matematica dell’istituto, e una donazione fatta alla famiglia.

Nasce una borsa di studio

Prima della chiusura dell’evento, il dirigente scolastico Luigi Vaccari si è congedato con un annuncio: «Il Consiglio di Istituto ha deliberato di promuovere una borsa di studio di 1000 euro per lo studente che, al termine dell’anno scolastico, si sarà distinto per risultati nelle materie che Manoel prediligeva. È un’opportunità di prosecuzione degli studi, un aiuto per andare all’università. Vogliamo che ci possa essere un segno di Manoel anche in quella nuova avventura». 

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