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Unimore, il campus di Ingegneria si amplia: 1.100 posti in più per gli studenti e una piazza coperta

di Ginevramaria Bianchi

	I lavori e il render
I lavori e il render

Investiti 10,1 milioni di euro per il nuovo padiglione del dipartimento “Enzo Ferrari” che sorgerà accanto all’attuale struttura: ospiterà anche i ragazzi provenienti dai corsi di Medicina e Professioni sanitarie

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MODENA. Aule più grandi, una struttura all’avanguardia e ambienti pensati per il confronto e l’insegnamento: il campus di ingegneria Enzo Ferrari si prepara a cambiare volto con la costruzione del nuovo padiglione didattico MO-53, un progetto da 10,1 milioni di euro che porterà 1.100 nuovi posti per gli studenti di Ingegneria e non solo. Infatti, la struttura ospiterà anche i ragazzi provenienti dai corsi di Medicina e Professioni sanitarie. L’obiettivo? Ampliare e migliorare gli spazi per la didattica cercando di rispondere alla crescente domanda formativa.

«L’università non è solo un luogo di studio, è un ambiente di crescita e scambio – afferma il rettore Carlo Adolfo Porro –. Questo nuovo edificio rappresenta un passo importante per migliorare la qualità della didattica e dell’esperienza universitaria. Abbiamo lavorato affinché il progetto fosse all’altezza delle esigenze degli studenti, puntando su qualità architettonica e funzionalità».

«Il costo rientra in un quadro economico di 10 milioni – aggiunge Stefano Savoia, dirigente della direzione tecnica di UniMore –. Il progetto è stato finanziato in parte da fondi del Ministero della ricerca, in parte dalla Regione e, infine, anche da Confindustria Emilia, grazie al sostegno delle imprese del territorio di Bologna, Ferrara e Modena. Il cronoprogramma prevede 510 giorni di lavori, con il completamento dell’opera entro la fine del 2026, tempo e problematiche permettendo. Lavoreremo per dare il più velocemente possibile questo servizio ai nostri ragazzi senza lasciare che il cantiere interferisca sui loro progetti e sulle loro lezioni».
I dettagli
Il piano terra ospiterà un’aula da 300 posti affacciata su una piazza coperta, pensata come luogo di aggregazione per studenti e docenti. Al primo piano saranno realizzate un’aula da 300 posti e un’altra da 200, mentre il secondo ne accoglierà due da 150 posti ciascuna, oltre a spazi studio e una terrazza pensata sia per i momenti di lavoro, che per quelli di relax. Il tutto, verrà realizzato investendo su materiali innovativi e soluzioni che riducono i consumi energetici.

«Questo padiglione sarà un punto di riferimento per la didattica Stem in una regione con una forte vocazione industriale – spiega Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione con delega anche all’Università –. Vogliamo che i ragazzi possano formarsi in un contesto che rifletta l’innovazione e la qualità che caratterizzano il nostro territorio. L’università deve essere un luogo che ispira, che offre opportunità, che facilita l’incontro tra conoscenza e mondo del lavoro».

«L’università non è fatta solo di lezioni frontali, ma di interazioni e scambi continui – sottolinea poi Francesco Leali, direttore di ingegneria –.Per questo abbiamo progettato un ambiente che favorisca la partecipazione attiva tra studenti, docenti e ricercatori. Le moderne aule in costruzione non sono semplicemente spazi aggiuntivi, ma luoghi che devono stimolare la curiosità, la collaborazione e la voglia di mettersi in gioco. Il nostro obiettivo – conclude – è creare un campus che non sia solo un luogo di passaggio, ma un punto di riferimento per chi vuole costruire il proprio futuro con solidità e competenza».