Ponte sull’Estense, entro dieci giorni sarà fatta esplodere la campata centrale
La decisione dei tecnici: sarà fatta brillare un’arcata di 36 metri. Poi via ai lavori per l’installazione del ponte bailey
MODENA Verrà fatta brillare la prossima settimana la campata centrale del viadotto dell’Estese. È quanto è stato confermato ieri pomeriggio nel summit che si è tenuto in Prefettura a Modena per definire le modalità di gestione della delicata operazione.
L’intervento
Nel convocare la riunione, il prefetto Fabrizia Triolo ha confermato lo spirito di squadra adottato fin dall’inizio per affrontare la crisi viaria senza precedenti. Ecco dunque che al tavolo c’erano più di 40 persone: tutti i sindaci (Serra, Pavullo e Maranello), Provincia, Anas, la ditta incaricata dell’intervento (la bresciana Nitrex), tutte le forze dell’ordine (perfino l’esercito), Ausl, Arpae e Protezione civile.
Dal confronto a 360 gradi fra tutti gli attori, sono emersi diversi elementi. Il primo è che, come anticipato ieri dalla Gazzetta, è impossibile fissare l’esplosione già questo sabato, 29 marzo, come ipotizzato dalla ditta che si sente già pronta per l’intervento. Bisogna infatti mettere in campo diverse iniziative a tutela della sicurezza, perché il prefetto ha chiesto la maggior tutela possibile.
L’intervento verrà effettuato con microcariche posizionate dalla ditta in modo chirurgico, in modo da portare a un collasso della campata di 36 metri senza particolari onde d’urto. E senza ovviamente intaccare le pile su cui andrà poi posizionato il ponte bailey. Per evitare danni al torrente del Rio Torto, i detriti che cadranno nella gola verranno recuperati utilizzando mezzi speciali che si muoveranno sulle vecchie strade di cantiere utilizzate per la costruzione del viadotto. Sulla parte del ponte che resterà in piedi verranno posizionati sismografi che registreranno le vibrazioni per accertare che non portino danni al resto della struttura.
Il piano anti-curiosi
Da quanto emerso, gli esperti hanno indicato in 150 metri il perimetro di sicurezza dell’area: le abitazioni presenti in zona sono a una distanza superiore, quindi non dovrebbe esserci bisogno di ordinanze di evacuazione, ma verranno comunque avvertite le famiglie dell’operazione. La parte più impegnativa da gestire potrebbe essere il piano anti-curiosi: va assolutamente evitato che delle persone si avvicinino troppo al viadotto per essere presenti alla demolizione, mettendo a rischio la propria incolumità. È stato perciò concordato che i Comuni di Serra e Pavullo in questi giorni metteranno a punto un piano di cinturazione dell’area. Chi è della zona comunque sa che il ponte è ben visibile in certi punti anche a chilometri di distanza: basta munirsi di teleobiettivo e si potrà assistere lo stesso a tutte le fasi delle operazioni in condizioni di sicurezza.
I commenti
Il prossimo tavolo dovrebbe essere convocato per mercoledì, indicando la data per l’esplosione.
«Si è trattato di un primo incontro preparatorio per mettere a punto il piano d’intervento – ha spiegato il prefetto Fabrizia Triolo – la prossima settimana definiremo la data, molto a breve per rispettare le esigenze del territorio. Abbiamo alzato la soglia di prudenza perché è così che si fa quando si tratta di sostanze esplodenti».
«È stato un tavolo molto importante in cui tutti gli enti hanno portato le richieste sulle certificazioni necessarie per la sicurezza – ha evidenziato il presidente della Provincia Fabio Braglia – il messaggio che è passato è che bisogna fare il prima possibile, ma bisogna fare bene». «Un tavolo indispensabile, perché ci sono molti aspetti da considerare – ha commentato il sindaco di Serra Simona Ferrari – siamo grati al prefetto per le modalità con cui sta gestendo questa crisi». «Insieme stiamo riuscendo a gestire in maniera corretta un’emergenza veramente complessa – ha rimarcato il sindaco di Pavullo Davide Venturelli – conosciamo bene i disagi della situazione, ma stiamo lavorando per garantire la sicurezza presente e futura su un’arteria strategica per il territorio».
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