Tutor sulla Modena-Sassuolo: la Cassazione conferma il sequestro
Rigettato il ricorso di un privato. L’apparecchio nel 2023 a Formigine rilevò più di 71mila infrazioni
FORMIGINE. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato da un imprenditore che ha dato a noleggio dispositivi velox non omologati. La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi e riaccende ancora una volta il tema dei dispositivi di rilevamento della velocità sequestrati in diversi comuni su tutto il territorio nazionale. Tra questi c’è anche il tutor installato sul tratto di Formigine della tangenziale Modena–Sassuolo. Nei mesi scorsi il Comune di Formigine, con una determina si è anche impegnato a rivolgersi a un avvocato che possa accompagnare l’Ente nel procedimento.
Dove nasce il caso
Tutto nasce dalla decisione della procura di Cosenza di sequestrare preventivamente su tutto il territorio nazionale tutte le apparecchiature per la rilevazione della velocità in dotazione ai Comuni, compreso appunto il tutor di Formigine. Una decisione che ha già portato diverse ripercussioni.
Dopo lo spegnimento l’Ente ha dovuto mettere mano al bilancio visto lungo il tratto in questione non scattano più le sanzioni per chi supera il limite dei 90 chilometri orari.
Basti pensare che nel 2023 il tanto discusso tutor aveva rilevato oltre 71mila infrazioni. E quindi dopo il sequestro dei dispositivi in tutta Italia, di fatto confermato anche dalla recente sentenza, si fa sempre più remota la possibilità che lo strumento possa tornare in funzione.
Il Comune
Nei mesi scorsi, il Comune con una determina di affidamento ha deciso di rivolgersi a un avvocato: «Il rapporto contrattuale – si leggeva nel documento – derivante dall’appalto risulta tuttora in corso non essendo scaduto il termine di durata, fissato in cinque anni. Il 3 agosto 2024 è stata disposta la sospensione del contratto e il 14 agosto dello scorso anno anche la sospensione dei pagamenti delle fatture relative ai servizi oggetto dell’appalto».
Il Comune di Formigine ha assunto la posizione di ente offeso nel procedimento e si è rivolto a un avvocato per quantificare anche i danni di immagine. La determina parlava anche di un altro passo che, ora, sembra ancora più vicino: il legale era stato “assunto” anche per offrire consulenza per affidare ad altri operatori un sistema di controllo della velocità conforme alle prescrizioni di legge.