Viaggio nell’arte con Emilio Mazzoli: «Ho girato il mondo e nei mercati ho trovato ispirazione»
Il gallerista modenese si racconta: «Che cosa è l’arte per me? Semplice: un’isola libera. Non volevo costruire una carriera, ma lasciare un segno»
MODENA. «L’arte è un’isola di libertà», ci dice Emilio Mazzoli mentre ci immergiamo nella mostra “Sinfonia Quadrimensionale” di Alessandro Sciaraffa, esposta proprio nella Galleria Mazzoli. Quest'ultima apre le porte al pubblico per la prima volta nel 1970, periodo di grande fermento economico e sociale, quando, all’età di 28 anni, dopo aver toccato con mano il “mondo libero” degli artisti a Roma, Emilio Mazzoli decide di mettere in piedi la sua prima mostra, che tiene aperta qualche anno. Successivamente, nei suoi numerosi viaggi per il mondo, tocca con mano le variegate espressioni artistiche di ogni cultura e riesce a individuare i talenti nascenti dell’epoca, il cui successo risuona ancora ai giorni nostri.
La storia del gallerista modenese
In particolare l’incontro tra Mazzoli e Basquiat, il “Picasso nero”, negli Stati Uniti segna un momento chiave nella storia dell’arte contemporanea.
E così nel 1981, il gallerista porta per la prima volta il giovane artista newyorkese in Italia, dando vita alla sua prima mostra personale a Modena. Il catalogo dell’esposizione, curato dal celebre critico d’arte Achille Bonito Oliva, contribuisce a consacrare l’artista sulla scena internazionale. Sarà proprio in collaborazione con il critico e altri importanti artisti dell’epoca che, negli anni 80’, dopo aver riaperto le porte della sua galleria d’arte, fonderà la Transavanguardia.
«Non avevo in mente l’obiettivo di fare carriera – dice il gallerista modenese – volevo lasciare un segno, tracciare una strada», ci dice illustrandoci il suo percorso di ispirazione artistica, «la prima cosa che facevo quando andavo in qualche città era visitare i mercati, lì si può capire, l’energia, la cultura di un popolo».
L'arte e il suo cambiamento
Alla domanda come vede il mercato dell’evoluzione dell’arte negli ultimi anni? Emilio risponde che il corso dell’arte «va dietro alla moda e alla pubblicità, le energie economiche del mondo di oggi. Quando qualcosa passa di moda va nel dimenticatoio, mentre l’arte si fa moda, diventa nuova, non invecchia mai. Oggi le cose vengono sbattute in faccia, devono essere violente, accattivanti, manca la poesia e questo è un debito che la società di oggi pagherà», sono ancora le parole di Mazzoli durante la chiacchierata.
Parlando della situazione culturale attuale e di come l’arte venga accolta nei contesti odierni Mazzoli risponde in questa maniera: «Ora il mondo è globalizzato, mancano le botteghe artigianali, le piccole realtà, si è persa la devozione al risparmio e al sacrificio» e poi «il miglior affare nell’arte è quello che non si fa: un'opera d’arte è per la vita, si tramanda di generazione in generazione, non si sbaglia mai».
Le novità della Galleria
Tra le novità interessanti proposte dalla Galleria Mazzoli figura la mostra di Sorridi Faccia, di Nicola De Maria, transavanguardista, che propone un nuovo concetto di arte tra la piccola dimensione dei pastelli su carta e la grande dimensione sull’affresco e che Mazzoli si augura possa attirare la curiosità di molti.
«Bisogna fare tesoro di quello che ci ha insegnato la storia dell’arte – prosegue Mazzoli nella sua intervista – ma è anche necessario vivere nella contemporaneità e possibilmente anticipare ciò che ci riserva il futuro, andare oltre»
Conclude così il gallerista, con l’auspicio che l’arte possa andare sempre di pari passo con l’evoluzione dei tempi, senza venirne mai oscurata. l
*Studenti del liceo Muratori-S.Carlo, classe 5F