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Le indagini

Chiesta la scarcerazione per lo “sceriffo” Domenico Lanza: l’avvocato gli ha trovato casa in Appennino

di Daniele Montanari

	Domenico Lanza (foto Pomeriggio Cinque)
Domenico Lanza (foto Pomeriggio Cinque)

Il 67enne, unico indagato per la scomparsa di Daniela Ruggi, è al Sant'Anna di Modena dopo la scoperta di alcune armi detenute in maniera illegale nella sua casa di San Martino di Polinago

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MODENA. Potrebbe tornare libero in settimana Domenico Lanza, il 67enne di Polinago unico indagato finora per la scomparsa di Daniela Ruggi. Il suo avvocato Fausto Gianelli ha presentato ieri mattina richiesta di scarcerazione alla luce degli ultimi sviluppi nelle indagini che lo riguardano. 

Perché lo “sceriffo” è in carcere

Lanza è in carcere dal 6 dicembre scorso dopo la scoperta, nella sua casa di San Martino di Polinago, di alcune armi detenute in maniera illegale. Si tratta però di armi il cui profilo è stato drasticamente ridimensionato dalla perizia dei Ris: «Il fucile è risultato non più in grado di sparare, ma un’arma antica da collezione – sottolinea Gianelli – mentre le due pistole lanciarazzi che risultavano armi alterate perché non in possesso di matricola, in realtà è emerso che sono così dall’origine, senza alcuna alterazione operata dal mio assistito. Si tratta infatti di oggetti che suo padre aveva acquistato come oggetti in libera vendita, e che come tali all’epoca non avevano matricola. È dal 1975 che le pistole lanciarazzi sono equiparate alle armi, che quindi come tali devono avere una matricola e vanno denunciate. Suo padre non l’ha fatto, ma Lanza allora aveva solo 17 anni. La sua unica mancanza vera è quella di non aver denunciato il possesso dell’unica pistola vera che aveva, altro che arsenale. Ma non è certo un fatto per cui rimanere in carcere».

La richiesta di scarcerazione

Lanza infatti per questo illecito andrà a processo l’8 aprile: l’avvocato ha avuto un sostanziale via libera dal pm Monica Bombana a un patteggiamento con una pena lieve. Alla luce di ciò, il legale ieri ha chiesto al gip Donatella Pianezzi la scarcerazione, dopo aver concluso sabato un contratto d’affitto in una casa sull’Appennino modenese – non a Reggio come inizialmente ipotizzato – che diventerebbe la nuova abitazione di Lanza (la sua resta sotto sequestro finché i Ris non avranno finito la perizia). «Lanza è in carcere per le armi, ma anche in merito al suo coinvolgimento nella vicenda della scomparsa di Daniela la sua posizione si è molto alleggerita in queste settimane – nota Gianelli – di fatto non è emerso alcun indizio a suo carico. Siamo quindi ottimisti sulla scarcerazione». Il giudice dovrebbe decidere in settimana.

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