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Scuola, il piano della Regione: vacanze in primavera e più lezioni in estate, come può cambiare il calendario e le novità allo studio


	La Regione studia modifiche al calendario scolastico
La Regione studia modifiche al calendario scolastico

L’idea dello “spring break” è tra gli interventi illustrati dall’assessora Isabella Conti: nidi gratis, più posti nei centri estivi, sostegno alla formazione dei ragazzi con disabilità e ai figli delle coppie che si stanno separando, tutti gli interventi in Emilia Romagna

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BOLOGNA. Da 12 a 18 milioni sulla disabilità a scuola, da sette a 10 milioni sui centri estivi, da 28 a 30 milioni per abbattere le rette dei nidi, da due a tre milioni per sostenere i neo-genitori. A questi si aggiungono i 15 milioni (erano 11) per i servizi 0-3 anni. In tutto, aumentando del 26% gli investimenti della Regione Emilia Romagna per bambini e genitori, attraverso i centri per le famiglie. Uno «stanziamento senza precedenti», rivendica la neo-assessora regionale a Istruzione e Welfare Isabella Conti, presentando le sue linee di mandato, dopo averlo fatto in commissione regionale. Col nuovo bilancio la giunta de Pascale aumenta di quasi venti milioni i fondi per il welfare famigliare e l’istruzione. Ma introduce però anche nuovi servizi, come quelli nei centri per le famiglie, che sono 42 un po’ in tutta la regione e già forniscono aiuti su diversi fronti. Si va da laboratori per genitori e figli insieme per riavviare il dialogo nelle famiglie con adolescenti, “minato” anche dall’uso eccessivo dei device digitali, al supporto, con professionisti, a genitori in crisi di coppia e gruppi di mutuo aiuto tra famiglie. E si riflette anche su una modifica al calendario scolastico. Ecco tutte le novità allo studio.

  • Scuola, più lezioni a giugno e a settembre – Il dibattito sulla necessità di rivedere il calendario scolastico si era animato a ridosso delle elezioni regionali. L’assessora Isabella Conti, presentando il suo piano, si è detta è favorevole allo “spring break”, la pausa primaverile, nelle scuole dell’Emilia Romagna, sul modello del nord Europa. Illustrando in commissione il programma di mandato per il suo assessorato, Conti ha parlato di una revisione del calendario scolastico, introducendo in futuro (non ovviamente dall’anno 2024-2025 in corso) una “pausa” tra Natale e Pasqua «e prolungando la scuola a giugno e settembre». La Regione punterà inoltre su “Scuole aperte”, il progetto per aprire le scuole al pomeriggio per aiutare i bambini a fare i compiti e attività sportiva.
  • Centri estivi, più posti disponibili e scuole aperte – La fine della scuola coincide con un problema particolarmente complicato per i genitori che lavorano e hanno figli piccoli. C’è la necessità, evitando la ricerca di baby sitter, di trovare per loro una soluzione. I centri estivi sono l’ipotesi più gettonata. Ma anche qui subentrano due tipi di problemi i costi e il secondo, forse anche il principale, la possibilità di trovare un posto libero. Va in questo senso la decisione di utilizzare il Fondo Sociale Europeo Plus per le iniziative estive per la socializzazione di bambini e bambine: gli investimenti per i centri estivi cresceranno del 42%, passando da 7 a 10 milioni di euro. E saranno sempre più coinvolti associazioni, enti locali e il Terzo settore affinché gli edifici scolastici ospitino attività educative, culturali, sportive e ricreative di pomeriggio e d’estate.
  • Nidi, liste d’attesa azzerate e nessuna retta – L’obiettivo più ambizioso è quello dei nidi gratis per tutti i bambini dell’Emilia Romagna. Isabella Conti nel presentare e linee guida del suo mandato lo ha messo al primo punto, forte dell’esperienza introdotta nel comune in cui è stata sindaco fino a qualche mese fa, San Lazzaro. Per entrare nel concreto, quattro milioni verranno impiegati per la riduzione delle liste d’attesa nei nidi, attualmente sono 5000 i bambini fuori, quindi per creare nuovi posti a disposizione dei comuni. «L’obiettivo - spiega Conti - è azzerare le liste all’interno del percorso della legislatura, è un investimento nel quale crediamo moltissimo sia per quanto riguarda l’ascensore sociale che il nido rappresenta per i bambini, sia per quanto riguarda politiche di sostegno e di supporto alla genitorialità e al lavoro femminile».
  • Disabilità, sostegno nel progetto formativo – Un altro fronte particolarmente importante riguarda l’aiuto e il sostegno alla formazione dei ragazzi con disabilità. A questo scopo è stato deciso che verrà incrementato il fondo regionale a favore di Comuni e Unioni per sostenere il processo formativo di ragazzi con disabilità, favorendo la transizione scuola-lavoro o scuola-università: si passerà, come detto, dai 12 ai 18 milioni. L’aiuto ai ragazzi disabili è un tema sul quale da tempo le famiglie e le associazioni chiedono aiuto e un interessa maggiore. I ragazzi con problemi devono essere assistiti e messi nelle condizioni di poter completare nel migliore dei modi il percorso scolastico e di avviamento al lavoro o all’istruzione universitaria.
  • Famiglie, centri in aiuto delle coppie che si separano – La famiglia va aiutata anche e soprattutto quando ci sono le difficoltà. Ad esempio quando all’orizzonte c’è la separazione con tutto quel che ne consegue. È la filosofia che sta alla base dell’introduzione di nuovi servizi, come quelli nei centri per le famiglie, che sono 42 un po’ in tutta la regione e già forniscono aiuti su diversi fronti. Si punta ad introdurne di nuovi si va da laboratori per genitori e figli insieme per riavviare il dialogo nelle famiglie con adolescenti, “minato” anche dall’uso eccessivo dei device digitali, al supporto, con professionisti, a genitori in crisi di coppia e gruppi di mutuo aiuto tra famiglie. «Vogliamo fare in modo per le coppie che si stanno separando – spiega Conti – che se questo deve avvenire possa avvenire nel massimo dell’armonia per il bene dei figli e della salute dei genitori».
  • Edilizia, scuole green e in Appennino non chiuderanno – Altro capitolo importante per il sistema scuola è quello del sostegno al l’edilizia scolastica. È in via di definizione il nuovo piano per la costruzione e la riqualificazione di edifici sicuri, a basso consumo energetico ed emissioni zero che distribuisca ai Comuni i finanziamenti statali per il triennio 2025-2027. Confermata la ferma contrarietà al ridimensionamento scolastico previsto dal ministero: la Regione sarà in prima linea per preservare le autonomie scolastiche e rafforzarne la presenza nelle aree montane e interne a rischio spopolamento. Sempre per questi territori svantaggiati, compresi quelli alluvionati, saranno potenziate le risorse per il diritto allo studio, con particolare attenzione agli studenti provenienti da famiglie a basso reddito.