Gazzetta di Modena

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Il caso Daniela Ruggi

Cercasi casa per lo “sceriffo” Domenico Lanza: «Non può più restare in carcere»

di Daniele Montanari

	I carabinieri a casa di Lanza e, nei riquadri, lo "sceriffo" e Daniela Ruggi
I carabinieri a casa di Lanza e, nei riquadri, lo "sceriffo" e Daniela Ruggi

Serve per chiedere una misura di custodia alternativa in attesa del processo dell’8 aprile per la questione della detenzione illegale di armi. L’avvocato Fausto Gianelli: «L’ho convinto a cercare un affitto in provincia di Reggio Emilia, così potremo chiedere l’obbligo di firma fuori dal Sant’Anna»

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MODENA. A.A.A. cercasi urgentemente casa per lo “sceriffo”, per farlo uscire dal carcere. È un po’ questo l’ultimo risvolto del colloquio che Domenico Lanza, il 67enne indagato per la scomparsa di Daniela Ruggi, ha avuto ieri in carcere con il suo avvocato, Fausto Gianelli. A questo punto la sua scarcerazione potrebbe avvenire anche nel giro di una settimana. Dopo due mesi e mezzo di detenzione.

Presto a casa

Il legale è andato a trovarlo ieri al Sant’Anna, dopo averlo sentito particolarmente male al telefono martedì, quando gli ha comunicato gli ultimi sviluppi delle indagini. Che cioè la Procura ha chiesto ai Ris di Parma ulteriori approfondimenti sui reperti che hanno acquisito il 16 dicembre durante l’ispezione a casa di Lanza, a San Martino di Polinago. Gli esami si svolgeranno mercoledì, 26 febbraio, nella sede dei Ris a Parma, che poi nelle prossime settimane dovranno stendere una nuova perizia. Chiaro che in questo contesto la casa non può essere dissequestrata, perché potrebbero emergere elementi che richiedono un ulteriore approfondimento sul posto. Insomma, il dissequestro va per le lunghe, e in questa situazione bisogna pensare a una casa temporanea per Lanza: «Non è assolutamente in grado di sopportare altri mesi di carcere – sottolinea l’avvocato Gianelli – l’ho trovato estremamente provato. Ricordo fra l’altro che è un invalido civile. Abbiamo convenuto di cercare, in collaborazione col figlio, una casa in affitto nel Reggiano, possibilmente vicino a dove abita il figlio, che in questo modo potrebbe andarlo a trovare (l’ex moglie che vive col figlio, non vuole Lanza a casa a Cavriago, ndr). Appena trovata la sistemazione, chiederò che Lanza sia rimesso in libertà con solo l’obbligo di firma, neanche i domiciliari. Ma anche per l’obbligo di firma è necessario avere una residenza. Se tutto andrà bene, conto di vederlo finalmente fuori dal Sant’Anna nel giro di una settimana circa».

Le indagini

Ma ci sono anche altre novità giudiziarie che riguardano Lanza. La prima è che è stata depositata la perizia fatta sul suo telefono e la sim per analizzare tutti i suoi ultimi contatti con Daniela Ruggi. L’avvocato ieri mattina subito ha chiesto copia informatica del copioso materiale (56 giga) per esaminarlo, ma non è riuscito a ottenerla: «Un’altra prova dei disservizi degli uffici della Procura – incalza Gianelli – so bene che sono in sofferenza di organico, ma in questo modo rendono difficile il compimento di attività difensive necessarie e obbligatorie per legge. Mi auguro che lunedì mi possano consegnare tutto. Quanto ai contenuti della perizia, sono certo che emergerà che Lanza non ha avuto alcun contatto con Daniela da molto prima dei suoi ultimi avvistamenti a Modena». L’avvocato ha poi chiesto e ottenuto il rito immediato per la questione della detenzione illegale di armi: «Lanza andrà a processo l’8 aprile per questo – spiega – e visto che non si tratta certo di un arsenale, contiamo di chiudere su questo aspetto concordando una pena minima».

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