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Parrucchieri abusivi: due saloni chiusi in centro a Finale Emilia

Chiara Marchetti

	I carabinieri di Finale Emilia
I carabinieri di Finale Emilia

Barbiere Tokyo in corso Cavour e barbiere di via Agnini hanno anche ricevuto una multa di 40mila euro ciascuno: gli attestati sono risultati falsi

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FINALE EMILIA. Attestati falsi e conseguente esercizio abusivo dell’attività. Sono queste le motivazioni per le quali venerdì i carabinieri di Finale Emilia hanno chiuso due negozi di parrucchiere del centro, entrambi aperti a inizio dello scorso anno. Si tratta del barbiere Tokyo in corso Cavour e del barbiere di via Gregorio Agnini.

I controlli a dicembre

Tutto è cominciato a dicembre, quando i militari dell’Arma di Finale hanno svolto alcuni controlli nelle attività commerciali del centro. In quei giorni, i carabinieri non avevano riscontrato problemi nel salone di corso Cavour, mentre era scattata la sanzione, con relativa multa di 500 euro, per il parrucchiere di via Agnini, J. Z., marocchino di 30 anni. Il motivo era la mancanza del responsabile tecnico con la qualifica di parrucchiere, figura obbligatoria per aprire l’attività. Dopo alcune settimane, la polizia locale di Finale ha avvisato i militari di aver ricevuto un ricorso da parte del parrucchiere per la sanzione ricevuta. Nel documento il trentenne sosteneva di avere, in realtà, l’attestato e quindi di essere lui stesso il responsabile tecnico. Una mossa che ha insospettito i carabinieri, che non si spiegavano il motivo per cui l’uomo non avesse esibito l’attestato settimane prima in loro presenza.

Documento falso

Dopo alcuni controlli, i militari hanno verificato come il documento, in teoria rilasciato dalla Regione Umbria, fosse un falso. A quel punto, essendo che anche l’attestato dell’altra attività faceva riferimento alla Regione Umbria, i carabinieri hanno deciso di fare un ulteriore controllo sul secondo esercizio commerciale, quest’ultimo gestito da E. H., marocchino di trentaquattro anni.

Sanzioni e chiusura

Come il primo, anche questo attestato è risultato essere falso. Una vicenda che venerdì si è conclusa, almeno per il momento, con la chiusura di entrambi i saloni da parrucchiere. Sul posto sono intervenute due pattuglie dei carabinieri di Finale, insieme ai colleghi del Nil (Nucleo ispettorato del lavoro): le due attività di parrucchiere sono state sanzionate con una multa pari a 40mila euro ciascuna, mentre i titolari sono stati denunciati con l’accusa di esercizio abusivo dell’attività e uso di atto falso. I negozi rimarranno chiusi finché i gestori non avranno i documenti in regola per svolgere l’attività, anche se per questo serviranno almeno tre anni di corsi. Intanto, sembrerebbe che il caso dei due saloni abusivi finalesi non sia isolato, ma che il fenomeno degli attestati falsamente rilasciati a nome della Regione Umbria si sia allargato a macchia d’olio in tutta Italia.