Gazzetta di Modena

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L’incidente

Arrestato il pirata della strada che ha investito e ucciso Bruna Vaccari a Concordia


	I carabinieri sul luogo dell'incidente
I carabinieri sul luogo dell'incidente

L’uomo, un 41enne affidato in prova al servizio sociale dopo una precedente condanna, era alla guida del furgone della società di lavoro: ha provato anche a sviare le indagini denunciando un falso incidente. Ora è in carcere a Modena. Decisivi un testimone e le immagini di videosorveglianza

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CONCORDIA. Arrestato il pirata della strada che ha investito e ucciso Bruna Vaccari a Concordia, nella frazione di San Giovanni, nel pomeriggio di giovedì 16 gennaio: si tratta di un uomo di 41 anni, al momento del fatto sottoposto all’affidamento in prova al servizio sociale dopo una precedente condanna per spendita di monete falsificate e ricettazione, che ora si trova in carcere a Modena in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del Gip del Tribunale di Modena. I carabinieri sin dall’inizio si erano messi sulle sue tracce e, dopo una settimana di indagini, su delega della Procura della Repubblica, i militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Carpi e della Stazione di Concordia hanno dato esecuzione alla misura coercitiva della custodia cautelare in carcere emessa dal Gip: il 41enne risulta «gravemente indiziato dei reati di omicidio stradale aggravato dalla fuga, in pregiudizio della 82enne Vaccari Bruna».

L’incidente e l’avvio delle indagini

Le indagini sono partite nel tardo pomeriggio dello scorso 16 gennaio, dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Bruna Vaccari sul bordo strada provinciale 8-via per Novi a San Giovanni, frazione del comune di Concordia: a trovare il cadavere e lanciare il successivo allarme era stato un vicino di casa che attendeva la donna a casa per una visita. La vittima, deceduta per “lesioni cranio-encefaliche, toraco viscerali, addomino pelviche e polifratturative degli arti da grande traumatismo contusivo”, presentava evidenti e gravi traumi da investimento. Durante il sopralluogo, eseguito nell’immediatezza dei fatti, i carabinieri hanno sequestrato diversi frammenti di materiale plastico, riconducibili a parti di veicolo. Le indagini hanno beneficiato dell’importante testimonianza di un automobilista che, appresa la notizia della morte della donna, si è rivolto spontaneamente agli inquirenti riferendo che quel tardo pomeriggio, trovandosi a percorrere la stessa strada, era stato sorpassato da un furgone che procedeva a velocità sostenuta e che, subito dopo, aveva bruscamente frenato accostandosi al margine della via, nei pressi del punto in cui sarebbe stato successivamente ritrovato il corpo di Bruna Vaccari.

Il furgone e la denuncia falsa

I dettagli del veicolo descritti dal testimone, hanno consentito alla polizia giudiziaria di eseguire mirate analisi dei sistemi di videosorveglianza comunale e dei lettori targa stradali, il cui esame incrociato permetteva di risalire alla vettura coinvolta, in locazione ad una società commerciale, che veniva individuata successivamente in un parcheggio dell’abitato di Mirandola, posizionata in maniera tale da occultare alla vista la parte danneggiata. Il sequestro del mezzo disposto dal pubblico ministero, ha indotto i proprietari dello stesso – non trovandolo nel parcheggio – a denunciarne il furto il 20 gennaio 2025. Dall’atto sono stati ricavati elementi gravemente indiziari sull’affidatario e utilizzatore del veicolo, che aveva denunciato alla sua società un falso incidente in cui era incappato nella prima mattinata del 17 gennaio, sostenendo di aver perso il controllo del mezzo mentre si recava al lavoro per colpa della strada ghiacciata andando a sbattere su un muretto e provocando danni alla parte anteriore destra. La versione fornita dall’indagato nella denuncia è risultata del tutto falsa e difforme dalle risultanze investigative, dalle quali traspare senza dubbio – grazie alle immagini della videosorveglianza stradale – come il veicolo risultasse chiaramente danneggiato pochi minuti dopo l’investimento di Bruna Vaccari, di conseguenza ben prima rispetto alla data dell’evento accidentale dichiarato dall’uomo.

L’esito delle indagini e l’arresto

Il provvedimento cautelare è stato emesso all’esito di indagini dirette dalla Procura di Modena e delegate ai carabinieri, che hanno consentito di accertare come il 41enne, nel percorrere a forte velocità la strada provinciale 8 in direzione Novi-Concordia, ha investito Bruna Vaccari mentre procedeva all’attraversamento della carreggiata, provocandone immediatamente la morte. L’uomo, accortosi dell’urto, ha accostato a bordo strada e, dopo essersi reso conto della presenza della vittima, ha proseguito la marcia senza prestarle soccorso. Il giorno successivo ha poi dichiarato il falso per eludere le indagini. L’indagato, che al momento del fatto era sottoposto all’affidamento in prova al servizio sociale dopo una precedente condanna per spendita di monete falsificate e ricettazione, è stato associato alla casa circondariale di Modena in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del Gip.