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Scuola 2030

Gli aerei di lusso disegnati a Modena: la storia di Mirco Pecorari e della sua “Aircraft Studio Design”

di Alice Carli e Giada Luppi*

	Il designer di aerei modenese Mirco Pecorari con una delle sue creazioni
Il designer di aerei modenese Mirco Pecorari con una delle sue creazioni

I gioielli del designer modenese fanno gola ai milionari di tutto il mondo: «Ogni livrea è unica. Da bambino la mia prima parola è stata “plano”»

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MODENA. Un albero al centro della stanza, modellini di aeroplani da ogni parte e un laboratorio in cui la tecnologia viene applicata all’arte: è l’ufficio di Mirco Pecorari, modenese, tra i designer di aerei più quotati al mondo.
“Plano” è stata la sua prima parola e, partendo dal Ferrari di Maranello, il designer è riuscito a trasformare una passione di nicchia in una vera e propria professione.

Un’eccellenza modenese
Ciò di cui si occupa AircraftStudioDesign, il suo studio, è di personalizzare velivoli, automobili e natanti: livrea esterna e abbinamento interni vengono stabiliti a partire da una chiacchierata con il cliente, che fornisce al designer diversi input. Da qui diverse proposte vengono realizzate: «Noi seguiamo il concetto del non-brand – spiega Pecorari – tutto è disegnato da te per te, noi ti aiutiamo a fare questo; gli stili non esistono, non ci sono, ma allo stesso tempo, sono tutti, dal vintage al super futuristico, dal racing all’elegante».

Le Frecce Tricolori
Il progetto di cui va più fiero? Le Frecce Tricolori: «Per il loro 60esimo anniversario abbiamo fatto un’operazione con loro, rappresentando sulle code tutte le pattuglie acrobatiche che ci sono state prima delle Frecce». Al di là dei confini nazionali, AircraftStudioDesign ha un mercato molto ampio, i soli Stati Uniti rappresentano circa l’80% della clientela, ma anche altri grandi progetti sono in ballo: «Ci siamo occupati di realizzare la pattuglia acrobatica degli Emirati Arabi, che verrà presentata nel 2025 a Dubai. È stato un grande progetto perché abbiamo rappresentato una nazione, una bandiera nel cielo».

Il boom
Il successo internazionale è partito da un viaggio: «Sono stato negli Stati Uniti per la prima volta da solo, con lo zainetto in spalla e sapendo solo tre parole in inglese. Mi

sono offerto per vari lavori e da lì fondamentalmente ho fatto il boom».
Da quegli anni è ormai passato molto tempo e adesso Pecorari si interfaccia principalmente con grandi miliardari, privati per cui i soldi non sono un problema e con cui si instaura un rapporto amichevole: «Andiamo a customizzare (personalizzare, ndr) il loro gioco e abbiamo la possibilità di fare cose che gli altri non si sognano neanche di fare».

Intelligenza artificiale e tecnologie
Le nuove tecnologie sono state molto impattanti: «All’inizio si parlava di disegni bidimensionali, poi è venuta fuori la possibilità di realizzare oggetti in 3D, permettendoci di capire come si intrecciano le linee e di creare delle connessioni tra ala e fusoliera che prima si potevano solo immaginare. Cosa ne penso dell’IA? È fantastica, non abbiate paura di usarla al massimo di quello che può fare. Chi saprà utilizzare l’IA in modo corretto avrà un grandissimo vantaggio rispetto agli altri. È semplicemente un altro strumento».

Anche la realtà virtuale è fondamentale per AircraftStudioDesign, soprattutto per il rapporto con i clienti, in particolare con quelli stranieri: «Con i caschi di realtà virtuale riusciamo a far vedere al cliente ciò che abbiamo progettato per lui, permettendogli di andarci fisicamente dentro e di trovarsi di fronte ad un render in scala» conclude Pecorari.

*studentesse del liceo Muratori-S. Carlo, classe 5CL