Modena piange il professor Mario Panizza, una vita per scienza e natura
Il professore emerito di Geomorfologia, Geomorfologia applicata e Fondamenti di paesaggio culturale all’Università di Modena e Reggio Emilia si è spento ieri a 89 anni. La figlia Valeria: «Un uomo di grande dolcezza»
MODENA. È venuto a mancare nella giornata di ieri all’età di 89 anni Mario Panizza, professore emerito di Geomorfologia, Geomorfologia applicata e Fondamenti di paesaggio culturale all’Università di Modena e Reggio Emilia.
Chi era il prof Panizza
Persona illustre, stimatissima e molto conosciuta in città, in particolare nel mondo universitario, il docente è ricordato per la sua grande dedizione al mondo della formazione e della cultura. Prima di diventare professore universitario a Modena, Panizza ha insegnato anche nelle Università di Bologna, Catania e Ferrara ed è stato ricercatore nel Cnr francese a Strasburgo. Insignito di lauree honoris causa in Geografia e in Geomorfologia, presso l’Università di Modena è stato: delegato del rettore per i Rapporti internazionali, direttore del Dipartimento di Scienze della terra, membro del Senato accademico, presidente e fondatore del Corso di laurea in Scienze dei Beni culturali. Ma Panizza, tra le tante cariche rivestite, è stato anche presidente e membro onorario dell’Associazione internazionale “Geomorfologia”, Associazione italiana”Geografia fisica e Geomorfologia”, Associazione Italiana “Geologia e Turismo” Centro e fondatore “Europeo Rischi Geomorfologici Consiglio d’Europa di Strasburgo” (di cui fu fondatore e primo presidente). È stato anche membro di accademie scientifiche internazionali e conferenziere in varie università italiane e straniere.
Consulenze e pubblicazioni
Panizza fu consulente scientifico di: Unesco, Iucn, Global Protected Areas Group e Geoheritage Specialist Commission, ministero Università e Ricerca scientifica, Fondazione “Dolomiti-Unesco” e fu autore della parte “Geomorfologia” del dossier che accompagnò la candidatura delle Dolomiti all'Unesco nel 2009, poi andata a buon fine nel 2011. Il suo amore per la montagna era così grande fin da ragazzo, tanto che nel 1975, partecipò anche alla spedizione scientifica nazionale del Cai al Lhotse (8.510 m) in Himalaya. Autore di più di 300 pubblicazioni scientifiche internazionali e di vari testi universitari in italiano e inglese, fu un uomo impegnato culturalmente nella nostra città: è stato vicepresidente dell’Accademia nazionale di Scienze, lettere e arti di Modena oltre che assessore alla Cultura nella Provincia di Modena.
Il ricordo della figlia
Piangono con infinito amore il prof Panizza la moglie Sandra, i figli Valeria e Jacopo e la nipotina Clea. Partecipa al dolore della famiglia Panizza l’affezionatissima Pina. I funerali avranno luogo martedì 14 gennaio alle 14.30 nel Duomo di Modena. «Io ricorderò sempre mio padre soprattutto come uomo di grande dolcezza e raffinatezza culturale – afferma la figlia Valeria Panizza – amava l’arte, la letteratura, la musica, la poesia e il teatro e questo amore è riuscito a trasmetterlo anche a noi figli, senza imposizioni ma con affetto e delicatezza. Oltre al suo lavoro, c’era però una passione che prendeva profondamente mio padre: l’amore per la natura e in particolare per la montagna. Nello specifico era innamorato delle Dolomiti, tanto che fu tra coloro che spinsero affinché diventassero Patrimonio dell’umanità».