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Rifiuti, caos su limiti e tariffe: Mezzetti frena e attacca Hera

di Luca Gardinale

	Caos sulla nuova Tariffa puntuale
Caos sulla nuova Tariffa puntuale

Il sindaco di Modena, dopo aver disconosciuto i numeri illustrati nella lettera invata ai cittadini e le parole dell’assessore Molinari sulla Tariffa puntuale, si arrabbia con la multiutility: «Deve solo applicare le scelte del consiglio comunale»

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MODENA. Lettere inviate a mezza città i cui contenuti diventano “virtuali” dopo 24 ore, così come le parole dell’assessore all’Ambiente. Ma nel mirino c’è anche Hera, che non può «decidere i tetti dei conferimenti e le tariffe». La nuova Tariffa puntuale sui rifiuti, insomma, non parte esattamente con il piede giusto, ma prende invece il via con un pasticcio che ha finito per mettere il sindaco Massimo Mezzetti contro l’assessore all’Ambiente Vittorio Molinari, e allo stesso tempo contro Hera.

Il caos della lettera

Se il contesto è quello della nuova tariffa che da quest’anno sarà calcolata sull’effettiva produzione di rifiuti indifferenziati - anche se le quantità “extra” si inizieranno a pagare solo dal 2026 - a creare il caos è stata la lettera inviata in questi giorni dal Comune stesso e da Hera ai cittadini, che annunciando le novità illustra anche (con una tabella) i nuovi limiti ai conferimenti, ovvero il numero massimo di sacchi di indifferenziata che ogni famiglia potrà gettare nei cassonetti per non far scattare la maggiorazione in bolletta. Limiti che, per fare l’esempio di una famiglia di tre persone, sono di 24 sacchi all’anno, il che significa una media di due al mese, oltre i quali si dovrà pagare la quota “extra”.
Limiti che però, fa sapere oggi il sindaco Mezzetti, non sono ancora stati definiti con precisione: «La tariffa puntuale - esordisce il primo cittadino - introdotta a termini di legge a partire dal primo gennaio, è stata messa in pausa e non produrrà effetti per le bollette dei cittadini in questo 2025, se non la possibilità per le imprese di detrarre il 10% di Iva. L’anno appena iniziato consentirà a tutti noi di abituarsi al fatto che esiste un limite di conferimenti per i rifiuti indifferenziati e a tarare le proprie misure».

La tabella “virtuale”

Per quanto riguarda i limiti, però, Mezzetti fa notare che «quella allegata alla lettera è una tabella di riferimento “virtuale”: sarà la consultazione nei prossimi mesi e la discussione in Consiglio comunale, in occasione dell’approvazione della tariffa e del piano economico finanziario, a determinare soglie e costi effettivi. Per questo motivo intendo chiarire che allo stato attuale il costo dei conferimenti extra per il rifiuto indifferenziato non è stato determinato, ma lo sarà solo dopo l’approvazione del Consiglio comunale». A questo proposito, ieri la Gazzetta ha calcolato il valore indicativo della quota extra: 3 euro a sacco conferito, numero che emerge prendendo come punto di riferimento il costo applicato dal Comune di Castelfranco - 0,11 euro per litro conferito, moltiplicato per un sacco da 30 litri che rappresenta il parametro di Modena - dove la tariffa puntuale è già “rodata”. «Nella stessa sede - riprende il sindaco Mezzetti - verranno definite anche tutte le agevolazioni, come quelle che riguardano chi deve smaltire pannolini e pannoloni. Siamo convinti che le modifiche della raccolta di carta e plastica, che entreranno in vigore proprio quest’anno, unite alla possibilità di comprendere a pieno come funzionerà il sistema per i rifiuti indifferenziati, creeranno le condizioni affinché Modena raggiunga rilevanti risultati ambientali».

L’attacco a Hera

Ma oltre a “disconoscere” i contenuti della lettera e le parole dell’assessore Molinari - che in un’intervista alla Gazzetta aveva confermato i limiti ai conferimenti - ieri il sindaco si è arrabbiato anche con Hera dopo aver saputo da alcuni cittadini che di fronte alle richieste di chiarimento, il call center della multiutility sta dando risposte molto precise su limiti e tariffe. «Deve essere chiaro che non è Hera a decidere i tetti dei conferimenti e le tariffe per chi dovesse sforare - chiude Mezzetti - Il Comune è azionista di Hera ed è il Comune che decide il chi, il come e il quando. Hera dovrà applicare quanto sarà deciso dall’esito della discussione in Consiglio comunale nei prossimi mesi. Qualunque anticipazione è semplicemente un esercizio di scuola privo di valore».l