Gazzetta di Modena

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Rigenerazione urbana

Striscioni, slogan e un sondaggio: così Alcatraz guarda al futuro

di Ginevramaria Bianchi

	Uno dei cartelloni apparsi ieri su Alcatraz
Uno dei cartelloni apparsi ieri su Alcatraz

Il fondo Modena Life ridarà vita all'ex direzionale Manfredini e presenta il suo progetto anche in un sito internet in cui chiede pareri ai cittadini: «Lavori finiti nel 2029»

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MODENA. Qualcuno potrebbe aver visto sparse per la città le immagini di un uomo un po’ goffo e col tutù, delle ali da fata e una coroncina in testa. A fianco a lui, una frase che recita: “Riscriviamo insieme il lieto fine di questa storia”. Nulla a che vedere con la promozione di un nuovo libro per bambini: si tratta della prima strategia di marketing attuata dal fondo Modena Life per promuovere la riqualificazione di Alcatraz, ex sede del Banco San Geminiano e San Prospero. Un’immagine ironica, irriverente, ma carica di significato, scelta per raccontare la rinascita di uno spazio rimasto troppo a lungo un simbolo negativo per la città. L’obiettivo non è solo attirare l’attenzione, «ma instaurare un legame di fiducia con i cittadini», dopo decenni di promesse mancate e degrado.

L’obiettivo della riqualificazione

«Vogliamo portare consapevolezza e fiducia tra le persone, tenendole aggiornate sul nostro operato - spiega Michelangelo Marinelli, responsabile del progetto per conto di Modena Life - dopotutto, questi cartelloni sono il primo segnale tangibile che le cose stanno cambiando per chi è all’esterno. Il messaggio è chiaro, ma leggero. La frase vuole far tornare la fiducia nel quartiere e in noi, mentre l’immagine dell’uomo col tutù, la coroncina e le ali da fata, pur nella sua leggerezza, rappresenta perfettamente la situazione. Lui sorride, è spensierato, e nonostante la sua stazza si muove, danza, è agile. Questo è Alcatraz: un gigante che ha portato per anni il peso del degrado, ma che ora chiede una seconda possibilità, un cambio di reputazione». E dopo anni di silenzio - ben 29 - finalmente qualcosa si muove. I lavori di riqualificazione sono già iniziati e, per la prima volta, i cittadini possono vedere segnali concreti di questa trasformazione.

L’inizio dei lavori dentro Alcatraz

Il 29 novembre sono partiti i lavori di “strip out” (una demolizione selettiva per rimuovere tutti gli elementi non strutturali dell’edificio), «un passaggio fondamentale per avviare la vera e propria ristrutturazione. Poi - prosegue Marinelli - abbiamo messo in sicurezza l’immobile, e il cantiere è stato messo sotto presidio giorno e notte. L’obiettivo che abbiamo è ambizioso, lo sappiamo, ma assolutamente realizzabile. Ogni mattina io e tutto il team ci alziamo dal letto sapendo che entro il 2029 Alcatraz tornerà a vivere. Il 28 febbraio ci sarà una conferenza in cui vari relatori, sul modello di Alcatraz, discuteranno di riqualificazione urbana e mostreranno i primi rendering alla cittadinanza. E poi, piano piano, verranno fuori i risultati di questa grande ristrutturazione».

Il questionario e la pubblicità

Intanto, sul sito Modena Life, sarà possibile partecipare a un sondaggio per progettare il futuro dell’immobile e selezionare quali servizi saranno più utili alla cittadinanza. Insomma, oggi le campagne pubblicitarie e i questionari online, domani la riqualificazione dell’intero edificio. Nel frattempo, questi cartelloni rappresentano una svolta storica per Modena: un primo passo concreto verso la rinascita di un luogo dimenticato. E così, un tutù rosa, un paio di ali da fata e una coroncina su un uomo un po’ in carne diventano - contro ogni aspettativa - il simbolo di un cambiamento profondo, di una promessa di riscatto che parte proprio da loro.