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Pavullo, dopo 50 anni chiude l’edicola di Giancarlo "Il Coc" Cocetti: «Grazie a tutti»


	Cocetti in edicola con lo storico cliente Giulio Bastai
Cocetti in edicola con lo storico cliente Giulio Bastai

«Mi mancavano due anni alla pensione, ma devo dare un aiuto a mia mamma»

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PAVULLO Dici “il Coc” e tutti lo conoscono a Pavullo. Non potrebbe essere altrimenti, perché Giancarlo Cocetti è un edicolante storico nel cuore del paese, dietro al municipio. Per questo la notizia che smette, che domani sarà il suo ultimo giorno di attività, si è diffusa subito con tutto il rammarico di perdere in realtà molto più di un giornalaio. Perché la sua edicola, grazie alla sua capacità di regalare una battuta e un sorriso, è sempre stata anche un punto di ritrovo. Di quelli di una volta, dove si respira vita e comunità, parlando di più e del meno. E cercando insieme, se possibile, di alleggerire un po’ i pesi della vita.

Dal 1977

La storia dell’edicola Cocetti è iniziata nel 1977, quasi 50 anni fa, quando Serino, il padre di Giancarlo, assieme alla moglie Florinda Maestri l’ha rilevata da Romeo Francia. Giancarlo ha cominciato ad affiancare i genitori nel 1988, e poi dal 1995 ha preso in mano l’attività. Ha saputo farne molto più di un’edicola: per i pavullesi della zona, e non solo, con gli anni la tappa quotidiana da lui è diventata un appuntamento immancabile anche solo per parlare di cosa va e cosa no in paese. Ma anche nella vita e dello sport, possibilmente con un tocco di ironia: memorabili le raccolte fondi di Giancarlo, interista doc, per il gruppo di juventini over 80 bisognosi di sostegno dopo le sconfitte in campionato. Ma mancherà soprattutto il buongiorno vero e sincero, come sapeva darlo lui.

«Scelta di vita»
«Mi mancavano due anni alla pensione – spiega Giancarlo – sarei andato avanti volentieri perché mi piaceva tantissimo il “teatrino” che si creava nell’edicola. Ma ho mia mamma anziana che dopo una caduta ha bisogno di assistenza, e io avevo promesso a mio papà di prendermi cura di lei. Faccio questa scelta con serenità, sapendo semplicemente che è una cosa che va fatta».
«So bene che questa quotidianità mi mancherà – continua – perché nonostante fosse dura, con l’arrivo alle 5 tutte le mattine, mi piaceva molto per il rapporto con la gente. Ringrazio di cuore i miei clienti storici, tra cui il dottor Vittorio Vergottini, il maestro fotografo Guglielmo Manfredini, l’amico juventino Pietro Elefante e il maestro Giulio Bastai, detto il “Facchetti bianconero”. Abbiamo fatto tante risate assieme, e me le porto nel cuore. Ma grazie anche a tutti i pavullesi che ho avuto l’onore di servire: quest’edicola è stata la mia vita. Mi ha chiesto sacrifici, ma dato anche tante soddisfazioni, perché alla lunga il sacrificio nella vita paga sempre. Io credo che un buon edicolante debba essere un po’ anche un antidepressivo: alla gente alla mattina bisogna saper regalare un sorriso, bisogna fare una battuta, se si può, per alleggerire la vita. C’è tanta gente sola che ha bisogno di parlare, e a me è sempre piaciuto ascoltare. E magari imparare una storia da raccontare».

Il ringraziamento del sindaco

«Siamo grati a Cocetti per il servizio che ha dato al paese in tutti questi anni – sottolinea il sindaco Davide Venturelli – rappresentando un punto di riferimento sia per i lettori sia per i pavullesi storici che amavano parlare con lui dei fatti della comunità. Ora stiamo lavorando insieme per capire come riorganizzare lo spazio che lascia e vedere se è possibile dotare il municipio di un accesso disabili decoroso».