Crolla una parte del capitello: chiusa la chiesa di San Biagio
L’edificio religioso in centro storico era stato riaperto 14 mesi fa dopo la ristrutturazione post sisma: il crollo nella zona del coro. Intervento dei vigili del fuoco e sopralluogo dei tecnici del Comune di Modena
MODENA. Se fosse successo 24 ore dopo, la chiesa di San Biagio sarebbe stata gremita dei bambini del catechismo. Per fortuna il crollo si è verificato di sabato, alle 10.30, quando l’edificio era vuoto. Parliamo della chiesa di San Biagio, in centro storico a Modena, che oggi è stata chiusa dai vigili del fuoco per il «distacco parziale di elementi ornamentali di un capitello», come ha comunicato l’amministrazione comunale.
Riaperta da 14 mesi
E dire che la chiesa di San Biagio aveva riaperto le porte ai fedeli appena 14 mesi fa, nell’autunno del 2023, dopo i lunghi lavori di ristrutturazione per i danni del sisma del 2012. Ieri il crollo nella zona del coro: da una colonna si è distaccato un elemento ornamentale. I pompieri hanno precauzionalmente disposto la chiusura, un divieto di accesso che ha costretto lo spostamento delle attività parrocchiali e delle messe nella chiesa di San Vincenzo, che d’altronde era stata utilizzata anche durante i lavori.
Dal Comune fanno sapere che è «già stato definito un sopralluogo domani mattina da parte di tecnici comunali del settore Lavori pubblici, che si sono già messi in contatto con il parroco e che valuteranno la necessità di eventuali interventi».
La speranza dei fedeli è che il cedimento non sia di tipo strutturale. In quest’ottica il primo intervento dei vigili del fuoco è stato precauzionale, onde evitare pericoli, in attesa di analisi più approfondite. È sconfortante per la comunità di San Biagio, vivere un deja vu a così poco tempo dal ritorno nella chiesa.
La ristrutturazione post-sisma
L’intervento terminato nel 2023, del valore di 825 mila euro, aveva eliminato alcune criticità nello stato di conservazione delle strutture, con lavori di riparazione e rafforzamento locale volte a ridurre le vulnerabilità strutturali che hanno interessato la copertura, il sottotetto e la facciata principale, ma anche l’interno della chiesa e il campanile. I danni infatti erano diffusi alle cornici delle volte a crociera, alla struttura in muratura delle volte, alle pareti del sottotetto e alle decorazioni in gesso dei grandi archi della zona dell’altare. Sono state realizzate strutture metalliche destinate a contrastare il ribaltamento della facciata principale. Anche nel campanile si è proceduto con la riparazione delle lesioni delle pareti, con il rifacimento dei solai lignei e con l’introduzione di un sistema di incatenamento in acciaio.
Agli interventi strutturali si sono aggiunti, inoltre, quelli di restauro degli apparati decorativi pittorici e plastici che presentavano alcuni distacchi. Si era provveduto alla ricostruzione delle parti di stucchi distaccate e alla realizzazione di una serie di “chiodature” con barre volte a consolidare gli apparati esistenti e prevenirne il futuro distacco.