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Modena, il Bilancio del Comune slitta a fine febbraio: si va verso l’aumento dell’Irpef e della Tari per le aziende

di Luca Gardinale

	Le tasse locali sono destinate a crescere nel 2025
Le tasse locali sono destinate a crescere nel 2025

Con i tagli del Governo, ritocco alle tasse locali ormai inevitabile. La tassa dei rifiuti destinata a crescere alla luce del ritorno ai cassonetti: se ne parlerà in un incontro con Hera

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MODENA. C’è da dire che quella scelta l’hanno fatta quasi tutti gli altri Comuni, portandosi avanti con i lavori sulla base di due principi: il primo è che da Roma arriverà una bella sforbiciata, mentre il secondo è un po’ un “se non ora, quando?”, nel senso che politicamente parlando il momento migliore per aumentare le tasse coincide con l’anno in cui si è votato, considerando che le prossime amministrative sono lontane. Al centro ci sono le imposte locali, e in particolare quelle che del Comune di Modena, che deve ancora sciogliere un dubbio: nel 2025 cresceranno le addizionali locali? La risposta è... probabilmente sì, perché alla luce dei tagli agli enti locali applicati dal governo, l’aumento delle tasse oggi è difficilmente scongiurabile.

I retroscena
Facendo un passo indietro, alla fine dell’anno (il 30 dicembre 2024) la giunta ha approvato la delibera che mette nero su bianco il rinvio della presentazione del Bilancio di previsione 2025-2027 entro la fine di febbraio. Un atto già annunciato dall’assessore al Bilancio Vittorio Molinari, in linea con il decreto governativo del 24 dicembre, che prevedeva appunto la possibilità per gli enti locali di posticipare al 28/2/2025 l’approvazione delle Manovre comunali. Una finestra di tempo necessaria (anche se è possibile che ci siano nuovi rinvii) per fare i conti con le ricadute dei tagli da Roma, e di conseguenza per decidere come garantire l’aumento delle entrate annunciato dal sindaco Mezzetti per gli investimenti e altri interventi in diversi campi, a partire dall’emergenza casa.
Il Bilancio
La conseguenza naturale del rinvio, come si legge nella delibera di Capodanno della giunta, è che «dall’1 gennaio il Comune di Modena sarà in esercizio provvisorio fino all’avvenuta approvazione del Bilancio». Niente di drammatico, ma comunque un atto che comporterà qualche problema di gestione, dal momento che con l’esercizio provvisorio si può spendere solo “per dodicesimi”, e quindi navigando un po’ a vista. Tornando alla domanda centrale, il Comune di Modena aumenterà le tasse locali? La risposta arriverà nelle prossime settimane, ma con i numeri in campo e con la volontà della giunta di garantire nuove entrate, un aumento dell’addizionale Irpef sembra ormai inevitabile.

Scelta difficile
Una scelta che ha già fatto la maggior parte dei Comuni della provincia, anche se Sassuolo e Maranello sono riuscite a bloccare i rincari. Tornando a Modena, al momento i tecnici stanno studiando le diverse possibilità, tra le quali c’è il “modello Bologna”: di fatto si tratterebbe di introdurre una “no tax area” per i redditi più bassi - oggi a Modena per quelli fino a 28mila euro l’addizionale locale è dello 0,5% - portando invece le tasse locali al massimo (0,8%) per le altre fasce. Un modello che ha il vantaggio di tutelare i cittadini in difficoltà, ma che dall’altra parte finisce per penalizzare più i redditi medi - oggi quelli tra 28mila e 50mila euro pagano lo 0,75% - di quelli alti, che pagano già il massimo dell’addizionale.
Dubbi che saranno sciolti nelle prossime settimane, dopo un confronto tra il sindaco Mezzetti e l’assessore Molinari e le forze sociali, a partire dai sindacati: la carta che la giunta potrebbe giocarsi per far “digerire” un aumento dell’Irpef, oltre alla tutela dei servizi, potrebbe essere un importante investimento sul piano casa.

Aumento della Tari

Se l’addizionale Irpef applicata dal Comune di Modena va verso l’aumento alla luce dei tagli imposti da Roma, a quanto ammonterà la Tari, la tassa sui rifiuti, che pagheremo nel 2025? A stabilirlo sarà il tavolo di confronto aperto tra amministrazione comunale e Hera, che riscuote il tributo in qualità di gestore del servizio. La questione centrale riguarda le modifiche al sistema di raccolta differenziata fortemente volute dalla giunta, che per forza di cose comporteranno un aumento dei costi, dal momento che è prevista la reintroduzione dei cassonetti - che si potranno aprire solo con la tessera - per carta e plastica, con l’obiettivo di superare i sacchi blu e gialli lasciati a terra. I nuovi cassonetti - il numero massimo ipotizzato da Hera per le nuove esigenze è di 2.600 - dovranno essere prodotti e di conseguenza pagati, anche se la volontà dell’amministrazione comunale è quella di evitare un rincaro per la Tari. E se il tema è ancora al centro del confronto tra Comune e gestore, la soluzione che si sta prospettando è quella di un rincaro che per il 2025 non dovrebbe pesare sulle utenze domestiche, mentre per le attività commerciali l’aumento ci sarà. In ogni caso, per avere certezze bisognerà aspettare l’esito del confronto con Hera, mentre per quanto riguarda la tariffa puntuale, ovvero quella legata alla quantità di rifiuti prodotti, come annunciato dalla giunta le novità per il 2025 saranno solo “sulla carta”: in sostanza, sulla fattura i cittadini troveranno l’indicazione di quanto avrebbero pagato con la tariffa puntuale, mentre l’applicazione concreta di questo sistema partirà dal 2026. Chiudendo con il capitolo imposte locali, resta da capire se ci saranno novità per la tassa di soggiorno: Bologna l’ha aumentata, mentre la giunta modenese vorrebbe evitarlo.