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Il tabaccaio Silvano Mazzoni va in pensione: «Dopo 25 anni mi voglio riposare»

di Alfonso Scibona

	Silvano Mazzoni nella sua tabaccheria
Silvano Mazzoni nella sua tabaccheria

Lo storico commerciante di via Matteotti a Sassuolo, originario di Varana di Serramazzoni, abbassa la saracinesca. Cinquant’anni di lavoro, la metà trascorsi dietro al bancone della sua attività M.C.: «Mi piaceva stare a contatto con la gente»

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SASSUOLO. Cinquant'anni di lavoro, metà dei quali passati all'interno della tabaccheria M.C. di via Matteotti, dalla quale uscirà definitivamente questa sera, chiudendo per l'ultima volta la saracinesca. È la vita lavorativa di Silvano Mazzoni, tra poche settimane al traguardo dei 70 anni di età, originario di Varana di Serramazzoni ma sassolese di adozione.

Il primo lavoro in ceramica

«Una vita intensa quella che ho trascorso – dice Mazzoni – perché anche negli altri lavori che mi hanno visto occupato ho sempre avuto orari e mansioni di grande impegno. Quando mi sono trasferito a Sassuolo il mio primo lavoro, come penso quello di migliaia di altre persone, era in ceramica. In azienda sono rimasto per oltre 12 anni poi ho pensato di mettermi in proprio e rilevare l'edicola di largo Verona, dove le ore di impegno era meglio non contarle ma dove vedevo gente, chiacchieravo con i clienti, in poche parole mi piaceva». L’attrazione per quel punto vendita di giornali ha avuto presa anche in Loris Bronzati, attuale proprietario, che aveva chiesto e poi ottenuto di acquistare il tutto. «Certamente non potevo stare con le mani in mano – continua Mazzoni nel suo racconto – e trovai da lavorare alla “Punto Quattro”, azienda di decorazioni e terzo fuoco di Spezzano, di fronte alla Florim. Ma non mi piaceva la vita monotona da dipendente ed eccomi, correva l'anno 2000, alla ricerca di una alternativa mia».

L’acquisto della tabaccheria 

Cosa che in pochi mesi si concretizzò. «Si era sparsa la voce che in via Matteotti ci fosse una tabaccheria in vendita – spiega ancora Mazzoni – e ne approfittai. Contatti con la gente, come in edicola, privilegiati e fidelizzati. A poco a poco ho aggiunto altri servizi ma crescevano anche gli anni ed i problemi familiari con la scomparsa di alcune persone care». I “fidelizzati”, come li ha chiamati Mazzoni, sono dispiaciuti perché da quelle parti altre tabaccherie non ce ne sono. «È sempre stato un mio riferimento quotidiano – ha detto uno di questi – e farò fatica ad affezionarmi ad un altro tabaccaio». Ma ormai la decisione è stata presa. «È ora che mi dedichi a me stesso, a mio figlio Fabrizio ed alla mia compagna Barbara Santulini – conclude Mazzoni – perché la pensione è un traguardo ma è anche giusto godersela».

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