Ai domiciliari la banda dei furti sulle auto: usavano la tecnica delle “false indicazioni stradali”
Con il clacson o i fari abbaglianti, facevano accostare le auto delle loro vittime, poi, con il pretesto di avere indicazioni stradali, le distraevano provando a rubare borse e portafogli. Nei guai cinque nomadi, tre residenti a Reggio, uno a Carpi e uno a Modena
MODENA. Erano specializzati nei furti ed erano soliti usare la tecnica delle “false informazioni stradali”. Con il clacson o i fari abbaglianti, facevano accostare le auto delle loro vittime, poi, con il pretesto di avere indicazioni stradali, le distraevano provando a rubare borse e portafogli. Questo era il modus operandi di una banda di cinque persone gravemente indiziate a vario titolo dei reati di furto aggravato in concorso e di indebito utilizzo di carta di credito: ora si trovano agli arresti domiciliari dopo che, nella mattina di domenica 29 dicembre, gli agenti della Squadra Mobile di Modena hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Modena, su richiesta della Procura, nei loro confronti.
Il colpo del 5 marzo e le immediate indagini
In particolare, in data 5 marzo, tre dei cinque indagati, a bordo di un’auto a loro intestata, hanno iniziato ad inseguire, con comportamenti incalzanti, come suonare il clacson ed abbagliare con i fari, un’auto con a bordo un’anziana di anni 81. La vittima, raggiunta con il pretesto di avere informazioni, è stata distratta in modo che uno degli indagati potesse impossessarsi della borsa contenente contanti e riposta all’interno dell’abitacolo. La signora, in sede di denuncia, ha fornito informazioni dettagliate su alcuni degli autori del reato e riconoscendone uno in sede di individuazione fotografica.
Peraltro, a conferma della loro individuazione, i tre indagati sono stati identificati in occasione di un controllo di polizia effettuato poco dopo la consumazione del furto. Inoltre, dalla visione delle immagini di video sorveglianza del tragitto percorso dalla auto usata dalla banda, gli inquirenti sono riusciti a seguire il mezzo, lungo tutto il tragitto sino alla sosta dove era stato poi consumato il furto.
Un altro colpo in città
In data 21 maggio, sempre a Modena, nei pressi di un centro commerciale, quattro dei cinque indagati, con la medesima tecnica descritta prima, sono riusciti a rubare una borsa contenente due carte bancomat e 180 euro in contanti dall’auto di un’altra signora per poi cercare invano di prelevare del contante da uno sportello atm, tentativo non andato a buon fine grazie al tempestivo blocco delle carte dalla vittima.
Quest’ultima in sede di denuncia e di individuazione fotografica ha riconosciuto alcuni degli autori del furto: la Squadra mobili ha così raccolto ulteriori elementi utili all’identificazione di tutto il gruppo criminale, come riscontri delle immagini di video sorveglianza del centro commerciale e dell’istituto di credito dove erano state utilizzate invano le carte di credito sottratte.
A Castelnuovo
Da ultimo – era il 3 marzo – uno dei cinque indagati ha utilizzato indebitamente una carta di credito (provento di furto ai danni di un’altra signora) riuscendo a prelevare da uno sportello Atm di Castelnuovo, la somma di 1000 euro. In particolare, la donna, in sede di denuncia, ha raccontato di essere stata avvicinata da un’auto con la già nota tecnica delle “false indicazioni stradali” e, una volta fatto rientro a casa, si è accorta della mancanza del proprio portafoglio. Nonostante la vittima in sede di riconoscimento fotografico non fosse riuscita a riconoscere nessuno dei tre occupanti dell’auto che l’aveva avvicinata, gli inquirenti sono riusciti comunque a risalire all’uomo che aveva poi prelevato indebitamente quei mille euro. Come? Attraverso la visione delle immagini del circuito di video sorveglianza dell’Atm e riuscendo a risalire al veicolo – poi oggetto di attenzione investigativa – utilizzato per commettere il furto.
Agli arresti domiciliari
Le persone indagate una volta rintracciate, sono state associate presso i rispettivi campi nomadi di loro residenza ed ubicati tre nella provincia di Reggio, uno a Modena ed uno a Carpi per la sottoposizione alla misura custodiale degli arresti domiciliari. Alle operazioni hanno partecipato oltre agli agenti della Squadra Mobile di Modena, anche personale del Commissariato di P.S. di Carpi e della Squadra Mobile di Reggio.