Rabbia tra i commercianti di via Canalino: «Qui si può essere aggrediti da un momento all’altro»
La notte di Natale un 21enne è stato brutalmente picchiato da una banda mentre acquistava sigarette. Norman Giannelli, titolare della tabaccheria in centro storico: «Quando chiudo il negozio ho paura». Una collega aggiunge: «I furti sono all’ordine del giorno»
MODENA. «Quando chiudo il negozio la sera potrei essere aggredito da un momento all’altro. E vedendo quanto successo la notte di Natale proprio davanti al mio negozio qualche pensiero in più lo faccio. Non si può più rimanere indifferenti davanti a questa situazione». A parlare è Norman Giannelli, titolare della tabaccheria in via Canalino al civico 68. Qui davanti, la notte del 25 dicembre, un 21enne è stato brutalmente pestato e sfregiato da una banda mentre acquistava un pacchetto di sigarette. Un episodio drammatico a dir poco, avvenuto in pieno centro storico in una via che di giorno è frequentata principalmente da residenti e lavoratori modenesi. Ma la sera le cose cambiano.
La differenza con il passato
«Io ho l’attività qua da 16 anni, è sempre stata una via molto tranquilla. Non è mai successo nulla di eclatante, e non ho mai avuto grossi problemi. È una zona che frequento, la conosco bene – prosegue Giannelli – Ora però qualcosa è cambiato, e quando rimango da solo in negozio o quando abbasso la saracinesca a fine giornata qualche pensiero passa per la testa. Abbiamo le nostre precauzioni, sappiamo come muoverci. Ma potrei essere aggredito da un momento all’altro, chi mi vede uscire può pensare che abbia con me l’incasso di giornata. Ho saputo quello che è accaduto leggendo il giornale stamattina. È successo proprio davanti alla mia tabaccheria... Bisogna che chi governa tolga il paraocchi e affronti il problema seriamente».
Il parere degli altri commercianti
L’opinione è diffusa tra i commercianti della zona: «Qui i furti sono all’ordine del giorno, questi ragazzi di origine straniera entrano e rubano i prodotti esposti – racconta una commerciante di via Canalino che preferisce restare anonima – Mi sono tutelata, ho messo un sistema di allarme e ho un campanello diretto con un istituto di vigilanza. Oltre a far fronte alla crisi del piccolo commercio dobbiamo vedercela anche con il problema sicurezza. Viene voglia di chiudere, specie per chi, come me, trascorre 12 ore nel proprio negozio».
Dal bancone del bar Canalino Alessandro aggiunge che «la situazione non è critica come in Pomposa ma sta diventando un problema anche qua. Specialmente dopo una certa ora». Fa eco Elena, titolare del bar pasticceria Keik: «Noi siamo aperti di giorno, quindi la situazione è piuttosto tranquilla. La sera sento racconti da alcuni colleghi veramente agghiaccianti. Io ho il mio locale da oltre 10 anni, prima non era così. Questa è una via tranquilla, però di notte le cose cambiano. Purtroppo il centro città ormai è così. Questa strada in particolare è molto buia, in altre zone di Modena hanno riqualificato l’illuminazione pubblica, spero lo facciano anche qui al più presto. Poi sicuramente qualche evento in più aumenterebbe un po’ il movimento e la situazione migliorerebbe sicuramente».
L’intervento del centrodestra
Sul triste episodio è intervenuto anche il consigliere comunale e coordinatore provinciale di Forza Italia Piergiulio Giacobazzi: «Serve una terapia d'urto per i gravi e ripetuti episodi di cronaca legati alle aggressioni da parte di stranieri, spesso "giovani dal coltello facile" presenti in centro storico e non solo, che hanno reso invivibile la nostra città. Bisogna dire le cose come stanno. L’opera quotidiana messa in campo dalle forze di polizia, troppo spesso viene vanificata da una normativa troppo blanda che toglie, anziché garantire, più poteri ai tutori dell’ordine pubblico». Mentre Bruno Rinaldi, segretario provinciale di Popolo e Libertà di Modena, commenta: «Non possiamo continuare a mettere la testa sotto la sabbia: gli ‘street tutor’ sono una soluzione inefficace, un cerotto su una gamba di legno. È necessario che il primo cittadino attivi immediatamente tutti i meccanismi utili per garantire che episodi del genere vengano puniti con il massimo rigore della legge».
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