Morti i cigni del lago nel parco Rio Gamberi di Castelnuovo: «Forse li hanno avvelenati»
Erano le mascotte del paese, li ha soccorsi il Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena ma non è stato possibile salvarli. Piero Milani: «Analisi in corso, ma escludiamo la morte per malattia o vecchiaia»
CASTELNUOVO. «Ci ha chiamata disperata una signora, un cigno era in fin di vita e l’altro già deceduto. È sospetto avvelenamento». Piero Milani, responsabile del Centro Fauna selvatica Il Pettirosso di Modena, avanza diverse ipotesi, «per ora nient’altro che supposizioni», su quanto accaduto al parco Rio Gamberi nei giorni scorsi.
La ricostruzione di Piero Milani
I tanto amati cigni – mascotte del paese – che popolano i laghetti dell’area verde sono stati ritrovati morti. «Era una coppia di giovani esemplari. Si esclude quindi la morte per cause naturali o vecchiaia: avevano circa 3 o 4 anni, e si consideri che questo animale vive una trentina d’anni se non di più. Insomma, qualcosa di anomalo è accaduto: non c'è nulla di certo, ma la morte ravvicinata di entrambi fa pensare a una causa comune. Si escludono malattie, perché qualora i cigni avessero contratto un'infermità letale - spiega Milani - anche gli altri animali ne sarebbero affetti. Penso alle anatre e agli altri pennuti che popolano quelle acque: in loro non è stato riscontrato alcun problema. Si teme, quindi, sia stato un avvelenamento».
L’allarme lanciato da una cittadina
Il “giallo” del Rio Gamberi è scattato di recente: l’allarme è stato lanciato da una persona che quotidianamente si occupava degli animali. «La signora era in lacrime, dopo la sua chiamata siamo intervenuti per prestare soccorso. Il cigno ruotava su se stesso e non riusciva a tenere la testa dritta. Quando siamo arrivati il Comune di Castelnuovo - aggiunge Milani - ci ha riferito che l’altro esemplare era morto la mattina stessa. Abbiamo provato a salvare quello ancora vivo, ma nel tragitto verso Modena non c'è stato nulla da fare. Entrambi i corpi sono stati portati all'Istituto zooprofilattico per gli accertamenti e l'esame tossicologico. Non riportavano alcuna ferita, non sono quindi stati maltrattati, è più probabile che abbiano ingerito qualcosa di nocivo che li ha portati alla morte. Non è detto che sia stata un’azione volontaria da parte di un uomo, a volte mangiano materiale tossico che si trova nelle acque. Spesso si tratta di interventi di disinfestazione di altri animali, come le derattizzazioni, che si tramutano poi in una dispersione di sostanze che danneggiano altri esemplari. È probabile che sia questo il caso, lo si vedrà dagli accertamenti che svolgerà l’Istituto».
I cigni erano arrivati in estate
I due cigni erano stati comprati da un allevamento e inseriti nell’habitat del Rio Gamberi quest’estate. «Per loro è un ambiente ideale, c’è un buon ricambio d’acqua. Nel parco castelnovese, ormai, i cigni sono di casa: i cittadini ne sono affezionati, e gli animali vivono in tranquillità. Li abbiamo sempre seguiti, anche nella gestione delle nuove nascite: i piccoli nati al Rio Gamberi in passato sono gli stupendi esemplari che oggi popolano altri laghi, come quelli di Sant'Anna o di Mirandola», conclude Milani. Intanto, dall'Amministrazione comunale castelnovese, fanno sapere che il lago del Rio Gamberi sarà presto ripopolato di altri cigni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA