Gazzetta di Modena

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La protesta

Sindaci contro i tagli del governo: «Così ci costringono ad aumentare le tasse»

di Riccardo Chiossi

	Il sit-in dei sindaci davanti alla Prefettura di Modena
Il sit-in dei sindaci davanti alla Prefettura di Modena

Sit-in di primi cittadini e consiglieri regionali di centrosinistra davanti alla Prefettura di Modena per dire no alla Manovra del governo

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MODENA. Con un presidio molto partecipato organizzato nella tarda mattinata di ieri davanti al Palazzo della Prefettura, numerosi sindaci ed esponenti locali del Partito democratico hanno espresso a gran voce il loro dissenso verso la legge di Bilancio dell’attuale governo di centrodestra.

Il sindaco di Modena

«Io non so dire con certezza se a Palazzo Chigi siedano dei dilettanti allo sbaraglio o dei professionisti dell’inganno - afferma al microfono il sindaco di Modena Massimo Mezzetti - ma credo più nella seconda ipotesi. I Comuni incidono sul bilancio dello Stato solo nella misura del 6% e soltanto dell’1,5% sul debito complessivo. Il nostro territorio viene molto danneggiato, tant’è che i nostri Comuni sono a un bivio, tra diminuire l’efficienza e qualità dei servizi erogati oppure intervenire sulla leva fiscale, tributaria e tariffaria. È una legge di bilancio classista che privilegia i ricchi e danneggia chi sta peggio - prosegue il primo cittadino - allargando sempre più il divario della forbice sociale. I tagli dei fondi per la casa, i tagli sulla manutenzione delle strade provinciali e i tagli sulla sanità costringono i Comuni a mettere mano sulle tasse. Continueremo a mobilitarci con le amministrazioni, le forze sindacali, le associazioni e le forze sociali per portare avanti questa battaglia».

Nel mirino la legge di Bilancio
Colpiti dunque da questa legge di Bilancio in via di approvazione al Senato soprattutto gli enti locali, il contatto più vicino ed il primo punto di riferimento per i cittadini. Altri numeri vengono sviscerati da Stefano Vaccari, segretario provinciale del Pd e parlamentare: «La nostra preoccupazione - dice - nasce considerando i gravi effetti a livello nazionale e territoriale di questa legge. Nei prossimi cinque anni verranno tagliati ben 12 miliardi di euro di stanziamenti a Comuni, Province e Regioni. Con ciò ci sarà un impoverimento di tutti i servizi scolastici, sociali, sanitari, della viabilità e della sostenibilità. Coloro i quali hanno meno possibilità di spendere sono i più danneggiati. Al settore dell’automotive sono stati tagliati quasi cinque miliardi di sostegno e chi ne pagherà le conseguenze saranno i lavoratori della Maserati».

La rabbia
Quando il microfono e la parola passano ai sindaci Massimo Paradisi e Marika Menozzi, rispettivamente dei Comuni di Castelnuovo e Concordia, emergono altre critiche e ingiustizie: «È una legge che non piace nemmeno al centrodestra - attaccano - tant’è che hanno continuato a riscriverla e rivederla nel corso delle ultime settimane, ma di fatto peggiorandola purtroppo - aggiunge Paradisi - trovano i soldi per finanziare il Ponte sullo Stretto, ma tolgono soldi alla messa in sicurezza del territorio, al fondo delle emergenze nazionali, alle assunzioni degli infermieri e degli organici scolastici. L’impatto di questa legge - riferisce Menozzi - ci lascia più e più poveri. Aumenteranno del 15% i costi sui servizi, e così ci toccherà andare a chiedere sacrifici con aliquote Irpef e adeguamenti Imu o rette scolastiche». La sindaca di Concordia chiude quindi facendo notare che «il fondo di solidarietà comunale che il nostro Comune avrà nel 2025 sarà di 130mila euro in meno rispetto al 2024».l