In Procura manca la metà del personale amministrativo: «A Modena vita troppo cara» – Video
L'allarme lanciato dal procuratore capo Luca Masini: «Chi vince i concorsi non viene, la situazione è drammatica»
MODENA. In Procura a Modena oggi manca il 45,65% del personale amministrativo necessario. Per certe mansioni, come quella del cancelliere, c’è un vuoto del 62,5% sul personale previsto in pianta organica. Una situazione che lo stesso procuratore capo Luca Masini definisce «drammatica», insieme a Roberto Mariani, presidente dell’Ordine degli avvocati di Modena. Tra gli elementi scatenanti della crisi, ancora una volta il costo della vita troppo alto a Modena: «C’è chi vince un concorso per un impiego a tempo indeterminato, ma vi rinuncia perché il costo della vita è troppo alto rispetto a quello della realtà d’origine».
L’allarme
Il grido d’allarme viene lanciato in una conferenza in Procura. «Ci troviamo di fronte a un improvviso e inaspettato aggravamento della scopertura della pianta organica – sottolinea Masini – a causa delle improvvise dimissioni di due persone arrivate da poco in Procura, una addirittura da meno di un anno. Hanno chiesto e ottenuto il trasferimento. In più, a inizio anno altre due persone andranno in pensione. Significa che su 45 amministrativi ne manca praticamente la metà. Carenze in cancelleria, nei principali uffici di segreteria di diretta assistenza ai magistrati, e anche nell’ufficio di iscrizione delle notizie di reato, senza cui non si iniziano le attività. E questo in una Procura come quella di Modena, dove ogni giorno arrivano dalle 70 alle 120 notizie di reato. Non posso dare un’unità amministrativa per pm: ho dovuto istituire una segreteria unica per 5 magistrati, e un’altra per 8. Abbiamo tentato in tutti i modi di coprire la pianta organica con richieste al Ministero. Ma ci troviamo anche di fronte al fenomeno dei vincitori di concorsi per questa Procura che al momento di assumere l’incarico rinunciano al posto fisso perché il costo della vita a Modena è troppo alto rispetto alle loro realtà d’origine».
Nonostante la carenza di personale, la Procura di Modena continua a svolgere un lavoro enorme, riuscendo a fronteggiare ad esempio l’impennata di reati da codice rosso: «Abbiamo chiesto e ottenuto l’applicazione di 400 misure cautelari nel 2024. Le notizie di reato rispetto all’anno scorso sono a +22,75%. Nonostante questo, nel 2024 registriamo un +24,33% di procedimenti chiusi. Abbiamo fatto di più con meno risorse, ma non possiamo continuare in queste condizioni di stress».
La soluzione ponte
In questo quadro, si è attivata per il momento una soluzione ponte: «Il procuratore Masini – spiega l’avvocato Mariani – ha ottenuto la disponibilità del dirigente del personale della Centrale unica di committenza dell'Unione del Distretto ceramico ad attivare una convenzione che permette alla Procura accedere alle graduatorie dei candidati giudicati idonei ma non vincitori dei bandi pubblici che sono stati pubblicati dall’Unione. Come è stato fatto a Piacenza e Venezia, risolvendo situazioni critiche. Noi avvocati continueremo a cooperare per cercare di risolvere il problema, ma è necessario che intervenga il Ministero per affrontarlo alla radice. È una situazione che rende difficile la gestione ordinaria dell'attività d’indagine, ma anche di tutti i servizi resi agli avvocati e ai cittadini».
«Io sono certo – ha chiosato Masini – che il Ministero saprà dare una risposta urgente e soddisfacente alla nostra richiesta d’aiuto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA