Modena, il piano Mezzetti-Maletti per la casa: «Alloggi negli uffici inutilizzati»
L’annuncio del sindaco per affrontare l’emergenza abitazioni: «Prezzi scandalosi, anch’io vittima della bolla speculativa»
Se per conoscere a fondo le cose bisogna provarle in prima persona, lui lo ha fatto. E lo ha fatto con un bene primario, la ricerca della casa in cui venire a vivere in città, e scontrandosi con una «scandalosa bolla speculativa - per usare le sue parole - che ha fatto lievitare il prezzi del 20-30% anche a distanza di cinque anni». Lui è il sindaco Massimo Mezzetti, e la bolla speculativa è quella che si è gonfiata attorno a Modena, con una doppia conseguenza: trovare a casa è molto difficile e chi ci riesce deve pagare cifre inaccettabili.
Perché è stato senza dubbio il tema casa l’argomento al centro del tradizionale incontro di fine anno tra il sindaco di Modena - per Mezzetti, eletto a giugno, era la prima volta - e la stampa locale, per un appuntamento organizzato dall’Associazione stampa Modena. Un appuntamento che ha dato modo al primo cittadino di affrontare diversi temi, dalla qualità della vita all’urbanistica, dalla sicurezza al trasporto pubblico, e con un ampio approfondimento sul tema casa e sulla difficoltà per le famiglie a trovarne a prezzi accettabili, con tutto quello che ne consegue dal punto di vista sociale.
Le classifiche del Sole
Tra le prime questioni affrontate dal primo cittadino c’è la classifica sulla qualità della vita del Sole 24Ore, che vede Modena precipitare di 14 posizioni, passando dal settimo al 21esimo posto. «Modena - spiega Mezzetti - è una città che su alcuni indicatori cresce, mentre in altri cala. Le cose vanno bene per ricchezza e redditività pro capite, mentre scendiamo in classifica per altri indicatori, dalla sicurezza all’accesso alla casa. E poi c’è una questione centrale: in questi anni, chi era ricco ha aumentato il suo benessere, mentre chi viveva situazioni di disagio ha ulteriormente peggiorato la sua qualità della vita. La conseguenza è che si allarga ulteriormente la forbice sociale: una frattura che oggi bisogna ricucire, altrimenti rischiamo di mettere in discussione il tessuto connettivo del nostro territorio».
Urbanistica e i 19 progetti
Mezzetti ha quindi affrontato il tema dell’urbanistica, e in particolare dei 19 vecchi progetti “congelati” dalla sua giunta, una decisione vissuta come uno strappo molto forte rispetto al suo predecessore Muzzarelli. «Il fatto - spiega il sindaco - è che quelle “famose” 19 dimostrazioni di interesse sono arrivate in chiusura di legislatura, e quindi non erano conformi al piano urbanistico generale. Per questo abbiamo avviato un processo partecipativo che finora ha coinvolto più di 250 cittadini, i quali ci hanno indicato i fabbisogni di quartieri, territori e rioni. In questo modo, sapremo già cosa ci serve sul territorio prima di fare la domanda e non faremo progetti al buio». Tutto questo con la consapevolezza che abbiamo una sfida davanti a noi: dobbiamo restituire alla città pezzi di territorio, per una permeabilità che ci consenta di non stare nell’ansia ogni volta che vengono due gocce di pioggia».
L’emergenza casa
Il sindaco è quindi passato a quella che forse è la priorità numero uno in questo momento: «Dobbiamo fare di tutto - queste le sue parole - per mettere sul mercato case e abitazioni in vendita e in affitto a un prezzo abbordabile. Anche perché con canoni da mille euro al mese e oltre, per tante persone non c’è più il tema di arrivare alla fine del mese, ma quello di arrivare alla seconda settimana del mese...».
E qui arriva la proposta, illustrata più dettagliatamente dalla vicesindaca e assessora Francesca Maletti - approfondimento nell’articolo in basso a destra - di utilizzare i locali commerciali sfitti, che grazie a un cambio di destinazione d’uso temporaneo possono essere presi in affitto dal Comune - tramite l’Agenzia casa - che a sua volta li destina ai cittadini in graduatoria. Un problema, quello della grande difficoltà a trovare casa a prezzi abbordabili, che ha toccato in prima persona anche lo stesso Mezzetti, che dopo l’elezione ha iniziato a cercare casa per trasferirsi da Bologna a Modena: «Anch’io sono vittima della bolla speculativa e di questi prezzi scandalosi, con cifre lievitate del 20-30% in 4-5 anni. Per questo, tutti gli agenti immobiliari che ho incontrato mi hanno consigliato di non comprare in questo momento, perché i prezzi oggi sovradimensionati poi torneranno ad abbassarsi, quindi ho optato per una casa in affitto. Ora passerò il periodo delle feste per il trasloco - sorride - e da febbraio sarò stabilmente qui». Tornando alla bolla speculativa, il primo cittadino fa sapere di voler «fare una bella iniezione per calmare questa febbre divenuta insostenibile».
Trasporto pubblico
Un’altra questione centrale toccata ieri è quella del trasporto pubblico e di Seta: «Proprio oggi - fa sapere ancora Mezzetti - io e i sindaci di Reggio e Piacenza, insieme ai presidenti delle Province, abbiamo scritto alla dirigenza chiedendo di presentare il piano ai soci azionisti entro fine gennaio». Un nuovo ultimatum per un vero piano di rilancio: «Se questo piano non sarà presentato - riprende Mezzetti - è evidente che dovremo aprire una discussione seria anche sui vertici stessi dell’azienda». Se le risposte continueranno a non arrivare, insomma, l’ipotesi è quella di chiedere le dimissioni dei tre rappresentanti pubblici del Cda, con la conseguenza che tutto il Consiglio a quel punto decadrebbe. Ma cosa pensa il primo cittadino della possibile holding regionale guidata dalla bolognese Tper? «La holding regionale renderebbe il sistema più competitivo - chiude Mezzetti - ma dentro questa società deve finire un’azienda che oltre ad avere i conti in ordine deve essere efficiente e rispondere alle esigenze del territorio».
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