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Da Pavullo al mondo, Natale record per il “Giamberlano”: panettoni fino al Canada e al Giappone

di Daniele Montanari

	Valter Tagliazucchi e la figlia Stella in negozio
Valter Tagliazucchi e la figlia Stella in negozio

Valter Tagliazucchi e la figlia Stella, titolari della pasticceria in via Rossini, alle prese con un boom di richieste: «Ordini anche da Stati Uniti, Spagna, Isole Baleari, Francia, Polonia, Germania, Svizzera e Portogallo»

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PAVULLO. Da Pavullo fino al Canada e al Giappone. E a un’altra bella fetta di mondo. È un Natale speciale per Valter Tagliazucchi e il suo panettone, diventato ormai una “star” a livello internazionale. Sono giorni di lavoro febbrile nella pasticceria del “Giamberlano” di Pavullo, per sfornare il dolce delle feste.

La pasticceria in via Rossini

Non c’è 25 dicembre senza panettone, tanto che Stella, la figlia di Valter che è il suo braccio destro nell’azienda, ha fatto mettere davanti al laboratorio di via Rossini un simpatico “yeti” con l’avviso “Salviamo il tuo Natale!” e un countdown dei giorni. Le richieste sono state tantissime, al punto che già dall’8 dicembre non si raccolgono più prenotazioni. Ci sono solo alcuni panettoni in negozio (lo “Spaziale” con i canditi e il “Sandrone” cioccolato e ciliegie), tenuti “liberi” per chi viene a fare visita alla pasticceria in questi giorni. Tutti gli altri sono stati spediti, o sono in spedizione, per l’Italia e il mondo.

Ordini da tutto il mondo

«Li abbiamo inviati in Giappone, Canada, Stati Uniti, Spagna, Isole Baleari, in Francia nel cuore di Parigi, in Polonia, Germania, Svizzera e Portogallo – nota fiero Valter – questo per noi è davvero un Natale eccezionale. Da Pavullo siamo arrivati al mondo come mai prima. Ma per noi è importante soprattutto il modo con cui ci siamo arrivati: con una squadra di ragazzi splendidi che ci stanno davvero mettendo il cuore in quello che fanno. Ragazzi arrivati anche da Messina, Sorrento, Bassano del Grappa e Milano per fare esperienza di pasticceria qui da noi».

Uno “squadrone” al lavoro

«In questi giorni abbiamo uno staff di 13 persone, più Valter, io e mia mamma Patrizia – spiega Stella – il lavoro è tanto, ma altrettanta la passione. Siamo cresciuti, e non siamo più un’azienda gerarchica: chi viene qui per mettersi in gioco ha la possibilità di esprimersi fino in fondo nella pasticceria. Ed è anche per questo che veniamo scelti. Così come per l’attenzione al welfare: rispettiamo comunque sempre i tempi di vita, e ai dipendenti vengono lasciate sette settimane di ferie».

Ingredienti di qualità

«Il cuore di tutto per noi è il lievito madre da rinfresco, tutt’altra cosa rispetto al lievito in polvere, a cominciare dalla sua digeribilità – rimarca Valter – siamo parte del Consorzio di tutela e il suo utilizzo è sorvegliato in costante contatto con gli esperti di sette università italiane. A fianco di questo, c’è la ricerca quasi maniacale degli ingredienti al top. Come ad esempio i canditi selezionati in tutta Italia, le pere di Ferrara, le albicocche di Romagna, scelte anche per aiutare questa regione ferita. Perché alla base di tutto, c’è sempre il cuore».

Non solo tradizione

«Parlare di tradizione del panettone per noi è limitativo, perché fa pensare a cose fatte sempre allo stesso modo – osserva Stella – qui invece cerchiamo sempre di migliorarci. Ne sono prova i clienti che si fanno anche 60 chilometri di macchina per venire qui a prendere un panettone. E che ogni anno, poi, ci dicono che è sempre più buono».

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