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Il caso

Boom Airbnb a Modena: «Un privato controlla 48 appartamenti in provincia»

Boom Airbnb a Modena: «Un privato controlla 48 appartamenti in provincia»

Secondo l’indagine di Federconsumatori, un proprietario gestisce oltre l’8% degli appartamenti sulla piattaforma in città. Ma emergono dubbi sulla sicurezza

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MODENA. Su Airbnb, cercando degli immobili da affittare a Modena, nel monitoraggio è emerso che pochi soggetti gestiscono un numero di immobili significativo. Per la quasi totalità si tratta di host professionali, mentre una parte sono soggetti privati, fino a quattro immobili gestiti, e godono della possibilità di cedolare secca sugli affitti.

A Modena un privato con 48 immobili 

«Difficile non capitare sulle inserzioni di una persona che gestisce quasi l’8% degli immobili in città – come spiega Federconsumatori –. Difficile capire come sia possibile gestire una rete di 48 appartamenti, di fascia media e alta, e definirsi “privato”. Una ulteriore persona, collegata alla prima, anch’essa “host privato”, cogestisce una parte degli immobili della prima, assieme ad altri forse propri. Di chi sono questi 48 appartamenti, con un valore di mercato non inferiore ai 10 milioni di euro? Sono di proprietà dell’Host, che impropriamente si definisce “privato”? Oppure sono gestiti per conto terzi? E chi sono questi eventuali terzi? Esistono accordi commerciali?» 

Difficile ottenere le generalità degli host 

Da parte dell’associazione emergono dubbi sulla tracciabilità dei proprietari: «Essendo – continua Federconsumatori – le inserzioni presenti sul portale di Airbnb, la trasparenza è minima, e non sono note (almeno fino al momento dell’affitto) le generalità delle persone coinvolte, né gli indirizzi precisi degli immobili». 

I dati preoccupano: appartamenti poco sicuri 

Anche i numeri spaventano: «Nella recente indagine nazionale sono risultati in regola, sia con il CIN che con i tre elementi di sicurezza, appena l’8,5% dei 900 immobili misurati in 10 città. Alla metà di novembre Roma e Milano erano poco al di sotto del 20%, mentre Bologna, Napoli e Firenze erano al al 5%, con Torino ultima, al 2%. Modena va peggio di tutti, per l’assenza generale del rilevatore gas, il cui costo è tra i 15 ed i 30 euro».