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Maserati, Stellantis annuncia: «Modena sarà il polo dell’alta gamma»

di Gabriele Farina
Maserati, Stellantis annuncia: «Modena sarà il polo dell’alta gamma»

Nel tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy sono giunte rassicurazioni per il futuro dell'azienda

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MODENA. «Modena diverrà il polo dell’alta gamma». Dal tavolo ministeriale di ieri su Stellantis sono giunte rassicurazioni per il futuro di Maserati.

«Modena diverrà il polo dell'alta gamma, orgoglio del made in Italy, coinvolgendo in tale missione l’ecosistema produttivo della Motor Valley – ha detto Philippe Imparato, responsabile europeo del gruppo – al fine di sviluppare il progetto insieme a tutti gli attori della filiera, dal design alla pre-industrializzazione, con i migliori componenti nazionali in termini di innovazione e circolarità».

La prospettiva è inserita nel “Piano Italia” illustrato ieri dall’azienda ad Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy.

«Ho percepito che dopo le dimissioni di Tavares era cambiata l'aria e il piano lo conferma», ha detto Urso. Il ministro ha reso noto un colloquio con John Elkann, presidente di Stellantis, all’epoca del passo indietro di Carlos Tavares, ex amministratore delegato del gruppo.

«Sicuramente positivo aver identificato a Modena, alla Maserati, il polo dell’alta gamma in Italia di Stellantis – è intervenuto Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico – Lì occorre però anche un investimento in un “dimostratore tecnologico” per puntare anche su ricerca e sviluppo. Anche per questo ho richiesto di presentare a breve il nuovo progetto industriale specifico a Modena con la presenza del ministro Urso».

I sindacati

Il ministro ha convocato il tavolo sull’automotive per la fine del prossimo gennaio. I sindacati confederali hanno espresso dubbi sul piano.

Per Michele De Palma e Samuele Lodi, rispettivamente segretario generale e nazionale della Fiom-Cgil «ci sono punti critici importanti: l’autonomia dei brand italiani a partire dal futuro di Maserati e la giga-factory di Termoli».

I due sindacalisti attendono i risultati di un piano «che però nel 2025 dovrà affrontare il tema della continuità dell’occupazione in particolare nell’indotto ma è necessaria l’integrazione salariale della cassa per i lavoratori».

Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl, ha chiesto invece «nuovi investimenti per crescere in termini di volumi e una garanzia sull'indotto, da parte del governo». Per Uliano «è importante mettere delle risorse, altrimenti non arriviamo neanche al 2026».

Cauto il giudizio di Alberto Zanetti, segretario provinciale della Uilm. «L’approccio è cambiato, ma non si sono visti i grandi risultati attesi dai lavoratori – ha detto il sindacalista – Il 2025 non può essere un altro anno senza prospettive di lavoro».

Zanetti identifica un futuro più roseo per gli ingegneri della «squadra a Dna Maserati» in città. «Le forze progettuali ci sono – ha concluso – Non vediamo però una soluzione per la produzione. I lavoratori saranno in solidarietà fino al termine di aprile. Con il polo dell’alta gamma rischiamo di avere un museo delle auto».