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Le indagini

Scomparsa di Daniela Ruggi, sopralluogo dei Ris a Pavullo e Polinago: al setaccio auto e casa dello “sceriffo” Lanza

di Stefania Piscitello

	Il sopralluogo dei carabinieri del Ris nella casa dello "sceriffo" Domenico Lanza a Polinago (foto di Luigi Esposito)
Il sopralluogo dei carabinieri del Ris nella casa dello "sceriffo" Domenico Lanza a Polinago (foto di Luigi Esposito)

I carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche di Parma hanno eseguito rilievi per individuare eventuali elementi utili al fine delle indagini sulla scomparsa della 31enne di Vitriola di Montefiorino

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POLINAGO. Sono iniziati nella mattina di oggi – 16 dicembre – i rilievi dei Ris di Parma sulla macchina e nella casa di Domenico Lanza, noto come lo “Sceriffo”, unico indagato per sequestro di persona nel caso della scomparsa della 31enne Daniela Ruggi, e attualmente detenuto nel carcere Sant’Anna di Modena con l’accusa di detenzione abusiva di armi. Un sopralluogo effettuato nonostante la posizione di Lanza, secondo la difesa rappresentata dall’avvocato Fausto Gianelli, sembra si stia alleggerendo: questo alla luce delle ultime segnalazioni da parte di persone che avrebbero avvistato Daniela anche a Modena nei giorni successivi alla sua scomparsa.

L’itinerario della giornata

Il sopralluogo è cominciato alle 9.30 quando i carabinieri Ris di Parma hanno effettuato rilievi sulla macchina dello “sceriffo”. Analisi necessarie a individuare eventuali elementi utili ai fini delle indagini. L’auto di Lanza, infatti, insieme al suo cellulare e alla sua casa, è stata posta sotto sequestro ed è al momento custodita dai carabinieri di Pavullo dove, appunto, si sono recati i Ris. Ma questa è stata solo la prima tappa della mattinata. Sì, perché dopo questi primi rilievi i Ris si sono spostati a San Martino di Polinago, dove si trova l’abitazione di Lanza. E qui sono cominciati altri rilievi.

Le parole dell'avvocato

«L’accertamento è stato molto completo doverosamento corretto ed esaustivo – ha spiegato l’avvocato Gianelli nel corso del sopralluogo –. All'interno dell’auto non sono state trovate tracce ematiche, i Ris hanno preso campioni genetici e biologici per verificare chi è salito sull’auto però non è emerso nulla che possa far pensare ad atti di violenza o trasporti di persone ferite. Per ora, dunque, l’accertamento è sicuramente positivo e favorevole. Attendiamo il termine degli accertamenti dentro la casa: un’abitazione sicuramente disordinata, in cui il mio assistito viveva solo e aveva accumulato materiale negli anni, ma lui stesso mi ha tranquillizzato dicendo che non è accaduto mai nulla di strano, di violento o che possa testimoniare un’aggressione a Daniela in questa casa. Domenico Lanza si è proclamato dal primo momento innocente».

Chi è Domenico Lanza

Domenico Lanza, 66enne di Polinago, è soprannominato “lo sceriffo” per la sua passione per le armi. Che gli è costata l’arresto, dopo che i carabinieri hanno trovato nella sua casa di San Martino di Polinago armi clandestine, di cui due alterate. Ha detto che si tratta di armi ereditate dal padre e che lui non ha mai utilizzato. E ha garantito che con la scomparsa di Daniela non c’entra nulla. «Mi ha detto che con Daniela in realtà c’è stata solo una breve frequentazione iniziata ad agosto 2024 – ha spiegato nei giorni scorsi il suo legale, Fausto Gianelli –, quindi poco più di un mese, prima che sparisse. Mi ha riferito che si saranno visti 3-4 volte a casa sua: lui, che l’aveva vista a volte per strada in stato disordinato, una volta le ha parlato e ha capito che non aveva fatto né colazione né pranzo, e che a casa non aveva neanche l’acqua. Pensò di invitarla a casa sua per aiutarla: dandole la possibilità di lavarsi e mangiare qualcosa. Gli slip e i calzini che ha mostrato in tv erano già precedentemente di Daniela: li aveva lavati lei stessa a casa di Lanza, e li aveva lasciati lì per avere un cambio la volta che fosse tornata per una doccia».

Gli sviluppi sul caso di Daniela

La 31enne è scomparsa lo scorso 18 settembre. Una potenziale svolta è arrivata nei giorni scorsi quando Alberto Caldana, presidente dell’associazione modenese Porta Aperta, ha spiegato che Daniela si sarebbe recata proprio presso l’associazione verso fine ottobre. «Daniela – così Caldana – è stata da noi verso fine ottobre. Era in compagnia di alcuni ragazzi. Poi sono spariti. Non ci sono dubbi, era lei. Si è presentata un giorno chiedendo da mangiare a ora di pranzo. L’abbiamo accolta e invitata a rivolgersi al centro di ascolto quando aveva finito il pasto. Però lei si è rifiutata e ed è andata via. Subito non abbiamo pensato a Daniela, non immaginavamo. Poi vedendola sui giornali e in tv qualcuno si è ricordato di quel viso familiare e ha collegato».

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