Gazzetta di Modena

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Il caso

Delitto di Alice Neri: la Corte e Mohamed oggi sulla scena del crimine

Stefania Piscitello

	L'arrivo della Penitenziaria con Mohamed Gaaloul a Concordia
L'arrivo della Penitenziaria con Mohamed Gaaloul a Concordia

A Concordia sopralluogo allo Smart Cafè e nelle campagne di Fossa, dove venne trovata carbonizzata

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CONCORDIA. A poco più di due anni di distanza dall’omicidio di Alice Neri, stamattina la Corte d’Assise e Mohamed Gaaloul, unico imputato per questo delitto, andranno sui luoghi chiave di quella drammatica notte, quella tra il 17 e il 18 novembre 2022.

Sul campo

Una carovana d’auto partirà da Cavezzo, con lo scopo di vedere da vicino quei posti e provare ancora una volta a fare chiarezza su quanto avvenuto quella notte. Dallo Smart Cafè di Concordia agli argini in cui la macchina di Alice si sarebbe fermata – quando in auto con lei c’era anche Mohamed – fino ad arrivare alle campagne di via Griffona a Fossa.

Lì la sera del 18 novembre è stata ritrovata la Ford Fiesta della 32enne di Rami di Ravarino, con il suo corpo carbonizzato all’interno del baule.

La settimana scorsa, per la prima volta a parlare in aula è stato proprio il 30enne tunisino Mohamed Gaaloul, che davanti alla Corte presieduta dal giudice Ester Russo (pm Claudia Natalini e Giuseppe Amara), si è sottoposto all’esame del suo legale Roberto Ghini, ma anche alle domande dell’avvocato di Antonio Ingroia, avvocato di parte civile per il marito di Alice. Il controesame di pm e parti civili (avvocato Cosimo Zaccaria per la madre, Marco Pellegrini per il fratello, Luca Brezigar per la figlia della 32enne) proseguirà la prossima settimana.

Ma oggi sarà il momento della “carovana di auto”: la Corte arriverà a Cavezzo con un pullmino, ci saranno i mezzi della penitenziaria che preleveranno Mohamed dal carcere di Sant’Anna, le auto con i pubblici ministeri, gli avvocati con i consulenti (ad esempio per Ingroia ci saranno anche la criminalista Katia Sartori e il generale Luciano Garofano).

Presenti anche i carabinieri (a condurre le indagini con il coordinamento della procura è stato il Nucleo investigativo del comando provinciale di Modena). Un sopralluogo necessario alla Corte per conoscere da vicino quei luoghi che finora sono stati menzionati dai testimoni, sugli atti, dagli avvocati, dallo stesso Mohamed. Il periodo non è stato scelto a caso: si è deciso in un certo senso di “ricreare” le condizioni atmosferiche di quel periodo.

Due anni fa

A Concordia pioveva in quei giorni, quelli in cui Alice è stata brutalmente uccisa. Si farà tappa in quello spiazzo immerso nelle campagne di via Griffona dove, come già detto, è stato trovato il corpo della giovane donna.

Una zona certamente non di passaggio, circondata da laghetti artificiali. Una zona che non tanti conoscono. Ma oggi dopo il ritrovo a Cavezzo – a poca distanza dalla Wam, la ditta in cui lavorava la vittima – si andrà sugli argini in cui Mohamed e Alice si sarebbero fermati in auto, passando per altri luoghi nevralgici, come lo Smart Cafè di Concordia, dove la 32enne ha trascorso la serata del 17 novembre insieme a un collega e dove è avvenuto il suo primo incontro con Gaaloul che – come riferito da lui stesso in aula – è poi salito in auto con lei. La Corte andrà anche in via Mazzalupi, altro punto importante di questa storia: lì, ha raccontato Mohamed, lui e Neri avrebbero incrociato un’auto che viaggiava in direzione opposta rispetto alla loro con cui si sarebbero quasi scontrati. Il 30enne ha raccontato che subito dopo Alice sarebbe diventata agitata e lo avrebbe fatto scendere dalla macchina.