Gruppo neonazista “Werwolf”, anche una dipendente statale modenese tra gli indagati: ecco cosa faceva
Si tratta di una donna di 62 anni residente in città, che avrebbe avuto un ruolo prettamente esecutivo nell’organizzazione sovversiva: è accusata di aver coinvolto minorenni in queste attività
MODENA. Tra i “lupi mannari” neonazisti che progettavano, tra gli altri, anche un attentato a Giorgia Meloni c’è anche una modenese. Una donna, residente in città, 62 anni, di professione dipendente statale. Indagata, è considerata una delle partecipanti al gruppo “Werwolf Division”, che preparavano "gravi attentati" anche nei confronti della presidente del Consiglio e di un economista del World Economic Forum.
Cosa faceva la 62enne
Nello specifico, la 62enne, avrebbe avuto un ruolo prettamente esecutivo: condivideva in rete contenuti propagandistici, oltre a prendere parte ad altri progetti e attività del gruppo eversivo sotto la guida di altri tre uomini indagati. Ma non solo: alla donna è contestato anche il reato di aver istigato e coinvolto dei minorenni in queste attività. L’obiettivo era colpire le istituzioni e sovvertire l’ordine dello Stato.
Le persone arrestate
Sono 12 le persone arrestate perché appartenenti al gruppo, sgominato dalla Digos di Bologna nell’ambito di un’indagine della Procura condotta dalla pm Rosella Poggioli. I membri del gruppo suprematista avevano aderito a quella che viene definita dagli inquirenti «una vera e propria “cellula organizzata”», già in fase operativa e in grado di realizzare attentati.
Le persone indagate
In tutto sono 25 gli indagati, alcuni dei quali già sottoposti a perquisizione dalle Digos di Bologna e Napoli nel maggio 2023, di età compresa tra 76 e 19 anni. Un’organizzazione neonazista che «mirava al sovvertimento dell’attuale ordinamento per l’instaurazione di uno Stato etico e autoritario incentrato sulla “razza ariana”, anche con il progetto di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni», spiegano dalla questura di Bologna.
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